La notizia ha sconvolto il mondo del calcio giovanile europeo dopo la decisione a sorpresa dell’UEFA di pochi giorni fa.
Nonostante i campionati nazionali e le coppe europeo siano tornate a fare da padrone nel panorama calcistico, le federazioni sono sempre al lavoro. Infatti si avvicina la prossima pausa nazionali, in programma per la seconda metà di ottobre. Tuttavia non solamente le prime squadre nazionali sono protagoniste della governance del calcio europeo.
Infatti tanto della politica del calcio europeo passa anche attraverso le competizioni giovanili, competizioni utili per scoprire i talenti del futuro. Ovviamente i tornei Under 21 e Under 20 sono quelli che catturano maggiormente l’occhio, ma i riflettori sono puntati anche sulle leve più giovani.
In particolare il prossimo Europeo Under 17 sta facendo parlare di sé. Infatti la Lettonia è uno dei paesi interessati ad organizzare la kermesse continentale giovanile per entrare ancor di più nel panorama del calcio europeo. Tuttavia potrebbero esserci dei problemi e non di poco conto.
L’oggetto del contendere riguarda le posizioni delle squadre giovanili russe, recentemente riammesse dall’UEFA con diverse restrizioni. Infatti le giovanili potranno tornare a giocare fuori dalla Russia, senza bandiera, senza inno e senza divisa della nazionale. Tuttavia ciò non basta per la federazione lettone, che ha preso una posizione forte nei confronti della governance europea.
Il rientro delle nazionali giovanili russe nel panorama del calcio europeo ha scosso diverse federazioni continentali. In particolare la federcalcio lettone si è opposta pesantemente al reintegro delle nazionali russe nelle competizioni UEFA. Infatti hanno fatto molto rumore le dichiarazioni di Vadim Lyashenko, presidente della FCL, che si è pronunciato in maniera negativa. In particolare Lyashenko ha detto: “Ripetiamo sempre che lo sport non è politica, ma sappiamo tutti cosa sta succedendo e dobbiamo agire di conseguenza”. Il presidente della federcalcio lettone si riferisce ovviamente all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Lyashenko ha poi continuato così: “Non possiamo permettere che uno stato aggressore partecipi a competizioni sportive e cerchi di far passare le propria visione. Siamo e restiamo al fianco dei nostri amici ucraini”. Le dichiarazioni di Lyashenko vanno ad accoppiarsi con la decisione della Lettonia di non far giocare le proprie nazionali contro quelle russe. In particolare anche se ciò dovesse comportare delle sanzioni da parte dell’UEFA. Sanzioni che andrebbero poi a minare la possibile organizzazione futura dell’Europeo Under 17 proprio in Lettonia. La situazione, alquanto scomoda per la governance UEFA, potrebbe diventare sempre più spinosa man mano che ci si avvicina al nuovo format dell’Europeo, di cui la Lettonia è una delle organizzatrici.
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