Ultimo aggiornamento 18 Settembre 2023 20:14 di Bruno
Al-Khelaifi è pronto a cambiare il calcio dicendo addio alle vecchie regole tra ECA e PSG, vuole rivoluzionare il calcio.
La figura di Nasser Al-Khelaifi è stata al centro dell’attenzione quest’estate per quanto riguarda la situazione legata al rinnovo di Kylian Mbappé con il club parigino. I due sono arrivati anche allo scontro totale con il fuoriclasse francese prima lasciato in patria durante la tournée in Giappone e poi messo fuori rosa nelle battute iniziali della stagione. Il tutto, però, è rientrato e alla fine l’ex Monaco è tornato in rosa e ad essere determinante con il suo club che in quest’inizio di stagione non sta ottenendo risultati soddisfacenti.
Nelle prime 5 giornate, infatti, sono arrivati due pareggi contro il Lorient e il Toulouse, due vittorie contro il Lens e l’Olympique Lione e una sconfitta nell’ultima partita giocata venerdì sera contro il Nizza. Un avvio molto complicato, quindi, per il PSG di Al-Khelaifi che negli scorsi giorni è stato rieletto per altri 4 anni alla guida della European Club Association – ECA. Lo scopo di quest’organismo è quello di proteggere e promuovere il calcio dei club europei e proprio su questa lunghezza d’onda si sta muovendo nelle ultime ore il presidente qatariota.
Come Al-Khelaifi è pronto a cambiare il calcio
Nell’ultima sessione di mercato, a salire alla ribalta è stata la Saudi Pro League che con ingaggi monstre ha attirato nel paese saudita vari top player provenienti dal calcio europeo. Questi trasferimenti hanno suscitato scetticismo tra i sostenitori di questo sport che si sono chiesti a più riprese dove si arriverebbe se i club sauditi dovessero continuare con queste operazioni anche nelle prossime sessioni di mercato. Proprio per limitare questi trasferimenti, nelle ultime settimane è salito alla ribalta il tema del Salary cap su cui è intervenuto anche il presidente dell’ECA.
Di seguito le sue parole rilasciate ai microfoni del Financial Times. “Se chiedete a tutti i club qui, nessuno vuole perdere soldi. Nessuno, dal più grande al più piccolo. Se possiamo legalmente trovare un modo in cui le regole ci permetteranno di introdurre un tetto salariale, tutti lo supporteranno, sicuramente. Nessuno dirà di no. Questo è ciò che vogliamo”. Il tema del Salary cup è tornato in voga dopo l’applicazione delle nuove regole del Fair Play Finanziario che prevedono che il deficit per ciascun club non possa superare i 60 milioni e che entro il 2025 le spese per stipendi, agenti e mercato non possano andare il 70% del fatturato.