Il nome di Michael Schumacher è sempre nei cuori degli appassionati di Formula 1: sul pilota tedesco arriva una rivelazione da brividi
Non sono molti i piloti che possono essere inseriti nell’Olimpo della Formula 1: questa élite annovera senza ombra di dubbio Michael Schumacher, storico automobilista che dal 1994 al 2004 conquistò ben sette titoli mondiali. Il nome del tedesco risuona ancora, specialmente per i tifosi della Rossa. Ancora oggi tutto il mondo Ferrari lo ricorda con particolare affetto, anche per ciò che accadde nel dicembre del 2013 a Meribel, quando Schumacher ebbe un gravissimo incidente sulle piste da sci, che gli costò un trauma cranico ed un’emorragia cerebrale.
Dopo il rientro dal coma, la famiglia ha preferito mantenere la massima riservatezza sullo stato di salute. Tornando alle gesta compiute dall’uomo di Hurth, restano indimenticabili gli spettacolari duelli con i piloti della McLaren David Coulthard e Mika Hakkinen. Assieme al finlandese, Schumacher diede vita ad un duopolio prolungatosi per un decennio, interrotto dai soli Hill e Villeneuve. Il duello tra i due, iniziato fin dal battesimo in pista avvenuto nel 1991, ha dato vita ad una delle rivalità più mitiche nella F1, alimentata tuttavia da un grande rispetto reciproco.
F1, Hakkinen ricorda i duelli con Schumacher: intervista da brividi
In occasione dell’iniziativa “Get your guide”, che offre agli appassionati l’opportunità di visitare il “McLaren Technology Center” di Woking, Hakkinen ha ricordato il rapporto di amicizia e competizione con l’ex collega in un’intervista a f1-insider.com.
“Abbiamo percorso una lunga storia insieme, già a 14 anni ci sfidavamo sui kart – ricorda l’ex pilota -. La nostra rivalità è iniziata allora. Una volta l’ho battuto come ospite in una gara di Formula 3 tedesca, e la cosa non gli piacque affatto”.
Il “finlandese volante” ha proseguito descrivendo le caratteristiche in pista di Michael Schumacher: “Era un avversario duro, si difendeva sempre con estrema durezza. Sono tanti gli aspetti che ammiravo di lui: il più importante – ammette – era quello di non mollare mai. Arrendersi non era nel suo vocabolario: spero che questa qualità lo aiuti anche oggi“.
L’ex automobilista ha elogiato, ancora una volta, le doti professionali di Schumacher: “È stato il migliore di noi. Oltre ad essere un talento naturale, era una persona che lavorava duramente ed era intelligente e forte mentalmente“. In conclusione Hakkinen afferma sull’ormai ex rivale in pista che sapeva bene quel che voleva e parlava con schiettezza: “I successi non arrivano per caso: sono il frutto di un duro lavoro“.