Il Gp di Monza si è chiuso con un podio per la Ferrari, ma a Maranello tiene banco un’altra vicenda: pugni e morsi, tifosi sconvolti
Il pilota della Ferrari Carlos Sainz è stato protagonista di un episodio che non riguarda la pista, ma un incidente che va a inficiare sulla sua vita privata: il ferrarista è stato vittima di una rapina da parte di due giovani, i quali avevano puntato al Richard Mille del pilota.
L’orologio in questione ha un valore di mercato di 315 mila euro ed è stato recuperato dallo stesso pilota spagnolo qualche minuto dopo il furto. I protagonisti del colpo andato a male hanno ricevuto dalla gip Sofia Fioretta la convalida dell’arresto per flagranza di reato e di custodia cautelare in carcere da parte del pm Silvia Bonardi.
Per i due giovani sarebbe prevista un’alleggerimento della pena in caso di provata collaborazione alle indagini, facendo il nome di chi ha messo in moto la macchina che ha portato al furto ai danni di Sainz. All’operazione ha partecipato anche un ragazzo di 16 anni, che è stato scarcerato ma il cui fascicolo è in mano alla Procura per i minorenni.
Sainz, la ricostruzione del furto: pugni e morsi
Secondo la pm Bonardi, i due protagonisti della rapina, rispettivamente un 19enne e un 20enne, sarebbero due immigrati irregolari. Inoltre, il modo in cui è stato organizzato tutto fa pensare ad un’azione studiata a tavolino e non improvvisata.
La pm ha ravvisato la presenza di gravi indizi di colpevolezza, che possono essere rintracciati anche grazie all’arresto in flagranza. Inoltre, a motivare la custodia cautelare anche la spiccata pericolosità sociale che rende “assai probabile la reiterazione” di condotte analoghe.
Inoltre, come accennato, sia le circostanze della rapina che la scelta della vittima e il valore dell’oggetto, non comune, fatto propendere per la pianificazione dell’azione criminale e quindi escludono l’occasionalità della condotta.
I due giovani sono stati interrogati dal gip e hanno negato queste ipotesi, affermando di essersi mossi da Marsiglia a Milano in cerca di un lavoro e di aver improvvisato il furto ai danni del pilota, che loro hanno dichiarato di non aver riconosciuto.
Le carte ufficiali legate alla vicenda riportano di una violenza ai danni di Sainz per strappargli di dosso l’orologio, con uno dei rapinatori che avrebbe colpito al volto il manager del ferrarista con un pugno, con quest’ultimo che sarebbe stato successivamente morso una volta a terra. Il pilota è rimasto fortunatamente illeso.