Dramma Audi, è crisi profonda: potrebbe durare per molti anni ancora

Il settore automobilistico è in crisi. L’emergenza è stata lanciata da un dirigente di Audi: le aziende dovranno affrontare questa crisi ancora per moltissimo tempo.

L’emergenza Covid-19 ha colpito fortemente paesi come Cina e Taiwan, il secondo è noto soprattutto per la vasta possessione di semiconduttori dai quali si producono microchip e componenti per prodotti tecnologici e soprattutto macchine. Entrambi i settori, specie il secondo, è in crisi a causa di una dilatazione dei tempi di produzione e di consegna a causa di una scarsità crescente di questi elementi.

Attualmente le aziende stanno ancora soffrendo questo problema ma sono ancora lontane dal vedere la luce in fondo al tunnel. Tante aziende, su tutte l’Audi, hanno lanciato un grido d’allarme: serviranno diversi anni affinché questo problema sarà risolto e la produzione dei veicoli potrebbe ritornare sui ritmi ante 2019.

Le nuove strategie per abbattere la crisi

Renate Vachenauer, responsabile acquisti di Audi ha lanciato l’allarme citato pocanzi al giornale Augsburger Allgemeine, ribadendo anche la quantità di denaro investito per ricevere queste componenti che risultano fondamentale nella fase di costruzione dei prototipi del marchio tedesco ma di tutte le aziende del settore. Intanto, le aziende produttrici di microchip, come la statunitense Intel e la taiwanese TSMC, secondo quanto riportato da Reuters, sono pronte a costruire i primi stabilimenti in Europa, nella fattispecie in Germania.

la crisi dei microchip
La crisi dei microchip sta causando non pochi problemi alle aziende automobilistiche (fonte:LAPRESSE) – Rompipallone

I colossi dei semiconduttori, infatti, sono stati attratti dal progetto condotto da Berlino per accelerare la ripresa. Un corteggiamento che sta avendo ottimi frutti vista la promessa di miliardi di euro in sovvenzioni, in particolar modo sull’agevolazione sulle tasse e varie. A questo piano, si aggiungono anche i consigli da parte dei produttori di ridurre la varietà di microchip, attualmente circa 8000 mila usati nella produzione di macchine, per velocizzare la produzione. Secondo la Vachenauer, però, non è certamente una soluzione solida ma potrebbe essere un tampone in attesa dell’arrivo degli stabilimenti in Europa che potrebbe accelerare l’uscita di crisi. Ma abituiamoci ancora per un bel po’ a ricevere lunghi tempi di consegna di una vettura al momento dell’acquisto.

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