Nonostante l’acquisizione di sempre più potere in ambito calcistico, arriva il clamoroso dietrofront da parte dell’Arabia Saudita. Saltati dunque i piani ormai in dirittura d’arrivo.
Soldi, potenza e figure in espansione. Un mix letale e pronto ad invadere sempre di più le prime pagine dei principali quotidiani sportivi, e che fa indubbiamente viaggiare la mente verso ciò che sta diventando l’Asia occidentale nel mondo del calcio. Sono veri e propri passi da gigante quelli mossi in ambito calcistico dal fenomeno asiatico, cominciato qualche anno fa con l’avvento dei cosiddetti sceicchi alla guida dei top club europei ed ora diffusosi a macchia d’olio.
Tale discorso non è infatti più legato alle sole figure di Al-Khelaifi e Mansur, ormai da anni a capo di due dei più influenti club d’Europa come PSG e Manchester City. Il tutto ormai si espande a ciò che è stata la recente Coppa del Mondo in terra qatariota nonché alla quantità di stelle del calcio ingaggiata nelle ultime settimane dalle squadre della Saudi League, il principale campionato dell’Arabia Saudita. Da Cristiano Ronaldo a Benzema, passando per Mendy e Kanté fino a terminare con i vari interessi verso figure del calibro di Allegri, Gasperini e Luis Enrique. Arabia e calcio ha assunto nel tempo l’immagine di un binomio del tutto indissolubile, spodestato però dalle ultime news giunte in merito ad un clamoroso dietrofront saudita.
Mondiali 2030, l’Arabia Saudita ritira la candidatura
La scelta del Qatar come Nazione ospitante dei Mondiali 2022 sembrava solo il primo passo di una lunga spedizione del calcio nei territori occidentali dell’Asia. Era infatti ben nota la volontà dell’Arabia Saudita di ospitare tra i propri confini la Coppa del Mondo in programma nel 2030. La scelta della sede verrà ufficializzata nel settembre 2024 ma, stando alle clamorose indiscrezioni rivelate da Marca, il paese saudita non figurerà tra le candidate. Un dietrofront tanto inaspettato quanto rumoroso quello della Nazione araba, che aveva individuato un forte supporto a tale candidatura in Grecia ed Egitto, già avvisate del cambio di rotta dal ministro degli esteri Faisal bin Farhan Al Saud.
Il motivo si celerebbe dietro all’ormai irrecuperabile vantaggio accumulato dalla triade Spagna-Portogallo-Marocco, che dunque si avvia spedita verso l’elezione a sede ospitante della Coppa del Mondo 2030 nonostante regga ancora la concorrenza del gruppo Argentina-Cile-Uruguay-Paraguay. Un duro colpo. dunque, per l’Arabia Saudita, costretta a rinunciare a tale occasione e per cui si fa strada l’ipotesi Mondiale 2034. Anche qui però, spuntarla sarà molto difficile, vista la maxi-concorrenza data dalle candidature di Cina e Sud-Est asiatico. Quest’ultimo, rappresentato dall’insieme di paesi quali Brunei, Cambogia, Filippine, Indonesia, Laos, Malaysia, Mianmar , Singapore, Thailandia e Vietnam.