Le rivelazioni da brividi dell’attuale team principal della Williams James Vowles su Schumacher, che hanno commosso il mondo della Formula 1
Un nome indelebile nella storia di questo sport, una leggenda senza tempo: 7 mondiali e 91 gran premi vinti. L’ex pilota ha impressionato tutti, distinguendosi come uno dei migliori piloti di sempre con le scuderie Jordan, Benetton, Ferrari e Mercedes e mettendo in mostra abilità di guida fuori dal comune.
Poi il 29 dicembre 2013 il buio, in seguito all’incidente sugli sci che lo ha visto protagonista a Méribel, in Francia. Caduto durante un fuoripista il Kaiser sbatté violentemente la testa contro una roccia, che nonostante la protezione del casco, gli provocò un grave trauma cranico e un’emorragia cerebrale. Dopo il coma farmacologico, durato circa sei mesi, la sua storica portavoce Sabine Kehm, comunicò il risveglio del pilota. Da lì si sa poco o niente delle sue reali condizioni di salute.
Fuori dalla pista, come d’altronde sta accadendo in questi anni, Schumacher è sempre stato molto riservato, ha sempre fatto molta attenzione alla sua privacy e quella della sua famiglia. Nonostante questo tutto l’ambiente della Formula 1 ricorda con piacere il pilota tedesco. Il buon ricordo lasciato nel paddock del campionato mondiale di Formula 1 non si ferma alle straordinarie abilità da pilota. L’animale da gara, fuori dalla pista, cacciava un lato inaspettato della sua personalità , un lato un po’ più umano. Lo ha raccontato James Vowles, attuale team principal della Williams.
Le dichiarazioni di Vowles su Schumacher
“Ho lavorato con Michael: era un individuo incredibile con un’aura e una presenza completamente diversa da quello che si vedeva dall’esterno”, ha detto Vowles. “Era una persona che aiutava la squadra ad andare avanti, ha avvicinato molto il team. Conosceva i compleanni di tutti – ha poi proseguito ancora – e si prendeva davvero cura delle persone”, le dichiarazioni dichiarazioni di Vowles al podcast di Sky Sports.
L’attuale team principal della Williams ha lavorato con Michael ai tempi della Mercedes AMG F1, sul finale della carriera del pluricampione tedesco, in qualità di capo stratega.
“Era consapevole che le sue performance non fossero proprio allo stesso livello degli anni precedenti ma ha saputo compensare questo attraverso una grande quantità di lavoro e dedizione”, le sue parole.
Un lato segreto del Kaiser svelato da una personalità molto importante del paddock, che ha avuto a che fare con lui negli anni nei quali era più in difficoltà , dove difficilmente arvava a giocarsi le posizioni che contano, ma nonostante tutto Schumi motivava il suo team, anche questo ha fatto di lui il campione senza tempo che tutti conosciamo.