L’ex allenatore si è raccontato in un’intervista. Ha parlato delle sue difficoltà e dei momenti di buio.
La carriera di Cesare Prandelli da allenatore è stata molto lunga. Iniziata nel 1990 con gli allievi dell’Atalanta, viene promosso in prima squadra dopo soli tre anni per sostituire l’esonerato Guidolin. I primi risultati importanti li ottiene in Serie B, alla guida dell’Hellas Verona con la quale conquista la promozione in Serie A nel 1999. Nella stagione 2002/2003 si qualifica in Coppa Uefa con il Parma classificandosi al quindo posto in classifica.
Nel 2005 viene ingaggiato dalla Fiorentina con la quale conquista i preliminari di Champions League al primo anno ricevendo il premio Panchina d’Oro al Centro Tecnico Federale di Coverciano nonostante lo scandalo calciopoli che penalizzò la Fiorentina con 19 punti di penalizzazione. Con la Fiorentina vanta un percorso europeo degno di nota. Semifinale di Coppa Uefa nella stagione 2007/2008, Champions League l’anno successivo ed eliminazione agli ottavi contro il Bayern nella stagione 2009/2010.
La sua carriera subisce un primo scossone con l’avventura alla guida della nazionale italiana, con la quale non riesce a fare bene. Da quel momento entrano in gioco le difficoltà di cui ha parlato al Corriere della Sera.
Cesare Prandelli ha raccontato le difficoltà della sua carriera da allenatore al Corriere dello Sport. L’ex ct della nazionale si è aperto, raccontato i momenti bui e il motivo per cui ha deciso di ritirarsi.
“Il periodo del covid è stato un momento stregato: mi ha avvolto una sensazione di solitudine. Era tutto vuoto e silenzioso, dovevo smetterla”, ha dichiarato. “Ora sto bene, mi piace seguire il calcio ma non ho mai pensato di tornare“, ha confessato Prandelli.
Prandelli ha raccontato di aver deciso di smettere durante un Sampdoria-Fiorentina del 2021 quando, dopo un gol di Quagliarella, ha sentito una sensazione di vuoto che gli ha fatto mancare il fiato. Dichiara che forse era il troppo amore per la Fiorentina, la troppa voglia di salvarla dai guai. “Parlai con persone esperte che mi consigliarono di prendermi una pausa. Ebbi una sensazione di troppa responsabilità e troppo affetto, quello c’era il segnale per smettere”, ha concluso Prandelli.
Un periodo buio, quello della pandemia che ha segnato senza dubbio tutti noi. Chi vive il calcio dall’interno, con tutte le pressioni del caso, ha sicuramente vissuto attimi di norme difficoltà.
This post was last modified on 9 Giugno 2023
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