Non vorremmo mai riportare notizie del genere che con il calcio non hanno nulla a che fare e che rappresentano la parte malata del nostro paese ma purtroppo fatti di cronaca come il seguente sono riportati ogni giorno dai quotidiani e dai telegiornali.
Il calciatore italiano Alessio Cerci, ex Torino e Milan tra le altre, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero in cui racconta di essere stato vittima di un episodio a dir poco spaventoso in cui due rapinatori, a bordo di uno scooter, gli avrebbero puntato una pistola alla testa.
Mercoledì sera, dopo la sfida di coppa Italia tra Fiorentina e Inter, mentre tornava a casa in macchina con la sua famiglia due rapinatori lo hanno seguito puntandogli una pistola, che lui però ha intuito essere finta. Di seguito le sue dichiarazioni in cui racconta l’episodio:
“Ero fermo al semaforo rosso, in macchina con me c’era la mia famiglia. Ho sentito due botti contro il finestrino che non si è rotto perché è blindato. Mi sono voltato di scatto e ho visto due uomini con il casco integrale nero, a bordo di uno scooter. Uno mi puntava contro la canna della pistola: così ho capito che era finta”
Continua con:
“Ho visto chiaramente il tappo rosso delle armi giocattolo. Ho reagito d’istinto in quel momento per non mettere in pericolo la mia famiglia e per non subire il furto. Eravamo tutti sconvolti e lo siamo ancora. Mio figlio non ha mai smesso di piangere, è un bambino e sarà difficile fargli superare il trauma. Lo stesso per me e mia moglie”
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