Ultimo aggiornamento 13 Maggio 2023 14:38 di Giuseppe Esposito
La scorsa giornata di campionato ha determinato la matematica retrocessione in Serie B della Sampdoria. L’avvicendamento di Dejan Stankovic in panchina, subentrato a Marco Giampaolo, non ha portato gli effetti sperati.
I numeri ci danno un’idea della stagione da incubo dei blucerchiati: appena 17 punti raccolti in 34 giornate di campionato, peggior attacco e peggior difesa del campionato.
Altro fattore che ha contribuito alla retrocessione è la complicata situazione societaria che sta vivendo la Sampdoria. La situazione debitoria supererebbe i 200 milioni di euro di debito e all’orizzonte non si vede ancora il profilo giusto che potrebbe risanare i conti della società.
Le dichiarazioni di Massimo Ferrero
L’ex presidente della Samp Massimo Ferrero ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha dichiarato di non essere il responsabile della difficile situazione, di seguito quanto dichiarato:
Le quote sono della mia famiglia, ma ora la società è gestita da uomini non miei. Lanna neanche lo conosco. Lo sfacelo non porta la mia firma
Poi un retroscena sulla possibile cessione a Gianluca Vialli:
Parlo in base a documenti, email, messaggi che posso mostrare. Avevo chiuso la trattativa con Vialli con tanto di mia firma per 88 milioni, 60 dei quali servivano per pagare i concordati. Era necessaria una garanzia di Garrone di 25 milioni al nuovo gruppo qualora la squadra fosse finita in B e si fosse deprezzata la rosa. Bastava un minuto per darla, l’affare era chiuso, ma Garrone ha risposto sì dopo 45 giorni. Nel frattempo abbiamo perso 6-7 partite, Di Francesco è stato esonerato, la squadra era in crisi: a quel punto l’offerta è scesa a 40-45 milioni e non era più congrua. Con Vialli però sono rimasto in ottimi rapporti tanto da avergli offerto la presidenza della Samp: mi ha ringraziato, ma si era già impegnato con la Nazionale. La trattativa non l’ho fatta saltare io, ma Garrone con il suo ritardo.