Purtroppo per gli automobilisti esistono delle macchine che oltre i 50 mila km possono dare brutte sorprese, rischiando di restare a piedi
Può capitare che l’acquisto di un’automobile sia profondamente sbagliato se non si è dovutamente preparati. Farsi accompagnare dal proprio meccanico di fiducia può aiutare in una spesa che potrebbe cambiarci la vita in senso positivo o negativo. L’obiettivo è sempre quello di avere il maggior confort possibile spendendo di meno, non avendo problemi dal punto di vista tecnico e quindi anche economico. Capitano, tuttavia, delle eccezioni che possono portare a delle problematiche clamorosamente sorprendenti. Alcuni motori, dopo un tot di km, possono far rimanere a piedi le persone. Acquistare un’auto a percorrenza limitata è un duro colpo da digerire, soprattutto se i modelli provengono da una nota casa automobilistica che fornisce diversi marchi: la Renault.
Uno scandalo che sta spopolando sul web, con il parere di diversi meccanici che ritengono che i motori che provengono dalla Renault abbiano un’autonomia molto limitata e che, dopo un certo numero di km percorsi, portino dei seri problemi. Uno dei fiori all’occhiello della casa automobilistica francese viene danneggiato dopo appena 50 mila km. Non solo la Renault, ma anche la Mercedes-Benz, la Nissan e la Dacia montano questo motore 1.2 TCE con denominazione H5FT. Ma dal 2012 al 2016, una fabbrica di Valladolid ha assemblato male i pezzi mandando in malora tutto il lavoro svolto.
Dopo 50 mila km si è rotto il motore: quali sono queste auto
Nello scandalo sono almeno 600 mila le automobili coinvolte per un danno di immagine e finanziario clamorosamente importante. In tutta Europa c’è grande fermento tra gli automobilisti per quel che è successo. Nonostante le tante inchieste e lamentele, non sono partiti richiami da parte della Renault. La perdita di olio è decisiva nella rovina del motore che a volte riesce ad arrivare oltre i 75 mila kilometri, comunque poco rispetto a quelli che in genere il motore di queste automobili riescono a percorrere.
Nessun tribunale francese è riuscito nell’intento di dare la colpa alla Renault per quel che è successo. In Italia la situazione è ancora in stand-by, ma è più che possibile che esemplari di questo tipo siano ancora in circolazione e non è escluso che lo siano proprio nel Bel Paese. Un danno di immagine indicibile per quella che dovrebbe essere una delle eccellenze in quanto ad automobili sul territorio europeo. Rischiare di rimanere a piedi porta quindi i proprietari a cercare di vendere in fretta e furia le proprie auto.