Il momento del calcio italiano e della Nazionale, le big di Serie A e il calciomercato: sono questi i temi che tengono banco in queste ore in Italia. Per parlare di tutto questi argomenti la nostra redazione ha contattato chi di calcio è un vero esperto, ovvero il match analyst Massimo Carcarino, ex collaboratore al Sassuolo con De Zerbi e Dionisi.
Si parte dalla brutta sconfitta rimediata dall’Italia per 1-2 al Maradona contro l’Inghilterra:
L’Inghilterra ha fatto una gara molto tattica e aggressiva, togliendo i riferimenti di gioco all’Italia. Verratti e Jorginho non sono mai stati innescati, grazie alle marcature di Bellingham e Wright-Philipps. L’impostazione è stata così lasciata ai due centrali e i problemi si sono visti, i dati dicono che inoltre Acerbi sia stato il giocatore ad aver toccato più palloni.
Retegui non ha fatto una brutta partita, ma lo vedo più uomo d’area e meno adatto a fare da sponda per legare il gioco e attaccare la profondità. Sono comunque convinto che Scamacca, alla fine, sarà il centravanti titolare di questa nazionale. Le sue caratteristiche si sposano meglio col modo di giocare del CT Mancini. L’impressione è che comunque alla Nazionale manchi fiducia ed entusiasmo, quello spirito che ha fatto la differenza all’Europeo.
L’ho vista un po’ spenta. Forse servirebbe anche qualcosa da attingere tra i giovani, per dare brio e sia chiaro: io non credo che i giovani debbano giocare a prescindere, per me giocano soli i migliori e tal proposito un ragazzo come Scalvini, che io ritengo il futuro di questa Nazionale, debba trovare spazio. E poi forse servirebbe qualcuno bravo a dare uno strappo e riaccendere l’entusiasmo della squadra: uno come Federico Chiesa. Lui è un calciatore determinante nell’uno contro uno.
Poi, se vogliamo dirla tutta, l’Inghilterra ha solo un grandissimo giocatore, che è Bellingham, ma tutti gli altri non sono fenomeni. La linea difensiva è il reparto meno importante. Se parliamo di top nazionali penso alla Francia o alla Spagna, che sta lanciando giocatori importanti. Onestamente l’Italia non ha giocato contro questa grande Nazionale.
In Italia ovviamente chi sta facendo grandi cose è il Napoli, che sta dominando la Serie A ed è ai quarti di finale di Champions League:
Spalletti sta facendo un lavoro eccezionale e merita i successi che stanno per maturare. Il suo più grande merito è stato quello di continuare il lavoro fatto con Gattuso, aggiungendo alcune sue idee; mentre quest’anno la squadra è stata rivoltata in alcune figure chiave e lui ha scelto giocatori particolarmente affini col il suo modo di giocare. Questa squadra è veramente sua. L’altro suo grande merito è stato l’aver valorizzato calciatori che non erano ancora riusciti ad esprimere il loro massimo potenziale, come Lobotka. Io lo conoscevo perché lo seguivo al Celta Vigo, sapevo avesse determinate qualità ed è ancora cresciuto con Spalletti.
Ad oggi è senz’altro il miglior regista della Serie A, anche meglio di Brozovic – che per me non è un fenomeno – ma che è stato comunque inventato in quel ruolo da Spalletti. Non c’è partita tra Lobotka e Brozovic, e l’avrei detto anche prima dell’arrivo al Napoli. Alcuni lo paragonano a Xavi e Iniesta, ma io lo vedo più simile a Verratti, anche se Marco non è altrettanto bravo in fase difensiva dove invece Lobotka è diventato bravissimo.
E poi il mister ha qualità fondamentale per gli allenatori. In tutta la sua carriera, dall’Empoli, all’Udinese, alla Roma, lo Zenit, ancora alla Roma, all’Inter e oggi al Napoli, ha sempre centrato – o addirittura migliorato – gli obiettivi fissati dalle rispettive società.
Al di là di Spalletti, chi sta esprimendo un buon calcio in Italia?
Chi mi sta piacendo è Raffaele Palladino, il suo Monza esprime un gran bel gioco e lui ci mette coraggio nelle sue scelte. Sceglie di giocare sistematicamente con Sensi, Pessina, Machin, Caprari, Ciurria, Petagna, Carlos Augusto. Tutti giocatori con propensione offensiva, ma non toglie nulla alle qualità difensive della sua formazione. Come proposta è decisamente tra gli allenatori più interessanti.
E poi, essendo un suo estimatore, avendolo seguito alla Fiorentina, sono curioso di vedere il lavoro di Paulo Sousa. Sono convinto che soprattutto l’anno prossimo inciderà e si farà apprezzare, anche se la Salernitana dovrà fare un mercato più funzionale alle sue idee di calcio. Per l’organizzazione e l’identità mi piace sottolineare il lavoro fin qui svolto da Baroni al Lecce a Juric al Torino.
Possibile ritorno di De Zerbi in Serie A, in quale big lo vedresti meglio?
Lui potrebbe allenare ovunque, ma per storia del club e suo modo di lavorare, non lo vedrei benissimo alla Juventus. De Zerbi un’idea di calcio simile a quella dei vari Sarri e Pirlo: se gli concedessero di ribaltare la squadra come vuole lui, allora sì. Ma la storia della Juventus è sempre stata un’altra e la storia merita rispetto.
Al Milan, ad esempio, lo vedrei già meglio. Anche se il Milan il suo allenatore importante ce l’ha già, non va dimenticato il lavoro di Pioli, ma capisco che nel calcio non esista memoria né riconoscenza. Però, per valori tecnici, al Milan De Zerbi lo vedrei benissimo.
Anche all’Inter lo vedo bene, anche se lì andrebbero fatti più investimenti. Andrebbero cambiati un po’ di calciatori. I nerazzurri hanno un grave difetto di rosa: non ci sono calciatori che saltano l’uomo. Andrebbero cambiati molti giocatori dell’attuale squadra dell’Inter con De Zerbi, partendo da due esterni offensivi veramente forti. Se dovessi fare una previsione, direi che De Zerbi resterà lì dov’è, al Brighton in Premier League.
Perché De Ketelaere non riesce ad incidere in Serie A? Le doti tecniche sono importanti ed evidenti, un giocatore di fino, ha qualità importanti. Credo sia un problema più di adattamento, non di certo di caratteristiche o sistema tattico. È un giocatore da ultimi 30 metri, che fa meglio quando entra dentro al campo e non gioca sulla fascia. Detto ciò, credo il Milan debba difendere il proprio investimento. Il problema è che il calcio non ti aspetta, in particolare in Italia. Ho sentito Kvaratskhelia venir criticato per aver fatto non benissimo un paio di partite… nel bene o nel male siamo sempre troppo frettolosi in queste valutazioni.
Se il Napoli dovesse cedere Osimhen, con quale centravanti lo sostituiresti?
Sostituire Osimhen sarebbe complicato, anche perché ha caratteristiche uniche. Tra i calciatori che sento nominare devo dire che quello che mi piace di più è Hojlund dell’Atalanta, che sono convinto diventerà fortissimo. Poi mi piace anche Beto, che un po’ come Osimhen potrebbe crescere. Detto ciò, ho una convinzione: Osimhen resterà al Napoli!
E se pure il Napoli dovesse cederlo, ricordiamoci chi ha il club nello scegliere i calciatori. Vediamo la storia recente del club: il centravanti non è mai stato sbagliato. Inoltre sono convinto che se il Napoli dovesse vincere il campionato e fare strada in Champions League, il club diventerebbe anche più attrattivo per altri calciatori. Ad esempio Gonçalo Ramos del Benfica potrebbe essere un gol. In Francia attenzione Terem Moffi del Nizza, nigeriano classe ’99 che gioca in nazionale proprio come Osimhen e che ha carattestiche abbastanza simili. Altro giocatore che sta facendo molto bene è Folarin Balogun del Reims. Da quello che so io, al Napoli piace davvero tanto Beto.
Segui tanto i calciatori e li studi, c’è qualche talento da consigliare al calcio italiano?
Ce ne sono tanti, ma uno sul quale scommetterei ad occhi chiusi è senz’altro Wirtz del Bayer Leverkusen. Giocatore classe 2003 di una qualità eccezionale. Fa il trequartista ma si adatta anche come mezzala. Da consigliare a tutte le big, Napoli, Inter, Milan e Juventus.
Se penso all’Inter in particolare, con la partenza di Skriniar ormai annunciata, direi che servirebbe un difensore: scommetterei su Lukeba del Lione, un centrale classe 2002. Un mancino fortissimo, veloce, bravo anche con la palla tra i piedi. Mi ha impressionato.
Tra i calciatori offensivi direi Doku del Rennes, ricorda molto Boga. Fortissimo nell’uno contro uno, ma andrebbe un po’ disciplinato da un bravo allenatore. Ma attenzione anche a Cho della Real Sociedad, un ragazzo classe 2004 ma che nell’uno contro uno è veramente bravo.
Poi dal mercato georgiano potrebbe arrivare anche un’altra sorpresa: Mekvabishvili, centrocampista centrale classe 2001 della Dinamo Tbilisi. Talento purissimo in mezzo al campo, gioco corto e lungo, velocità di pensiero e poi una personalità imbarazzante: gioca già da due anni in Nazionale con Kvaratskhelia. Ha solo il difetto, che poi difetto non è, di non avere una struttura importantissima, ma non è un problema. Sono convinto che presto lo vedremo in una squadra importante.
Italiani su cui puntare? Direi senz’altro Scalvini tra i giovanissimi, ma poi caldeggio l’acquisto di Frattesi, che potrebbe fare benissimo ovunque: lo vedrei bene in particolare al Napoli. Davide sa bene che per fare il salto di qualità deve andare a confrontarsi in una big, conquistandosi il posto da titolare.
Champions League? Per me la finale sarà proprio tra il Napoli e il Manchester City, sia per affetto che per quanto stanno dimostrando in campo. Anche se farei attenzione a Bayern Monaco e Real Madrid che – a differenza del Milan – hanno anche squadre fortissime, oltre che storia e tradizione come i rossoneri.
This post was last modified on 25 Marzo 2023
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