Ultimo aggiornamento 6 Giugno 2023 17:31 di Vincenzo Costantino
Alessandro Iuliano è un arbitro 23enne della sezione di Mestre. Sui social network è conosciuto con il nickname di “Arbitrino” e sul suo profilo TikTok è seguito da oltre 180mila persone.
Alessandro Iuliano inizia ad arbitrare molto giovane e la sua carriera prosegue spedita facendo tutta la trafila dagli Esordienti fino alla Prima Categoria. Poi arriva il Covid-19 e ovviamente non riesce ad arbitrare con regolarità dato che i campionati di quel livello erano stati sospesi.
La pandemia, quindi, rallenta anche la sua carriera, ritardando il suo passaggio in Promozione.
Durante il lockdown, “Arbitrino” si divertiva con foto e immagini in campo e soprattutto commentava gli episodi più discussi delle partite di Serie A.
Arbitro sospeso fino al 2024 per dei video su TikTok
Questo, non è affatto piaciuto all’AIA che ha deciso di sospendere il suo tesserato per 5 mesi. Successivamente, a questa prima sospensione, se ne è aggiunta una seconda da ben 18 mesi di stop.
Il giovane arbitro, infatti, avrebbe violato il regolamento che nega agli arbitri di parlare pubblicamente e in ogni sua forma di episodi attinenti a gare dirette se non autorizzate dal presidente dell’AIA.
L’articolo che l’AIA ha preso in esame per la sospensione del giovane arbitro recita:
“Ai tesserati non è concesso fare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma, anche a mezzo di siti internet, che attengano a gare dirette da ogni associato, salvo espressa autorizzazione del Presidente dell’Aia e non si possono rilasciare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma, attinenti gli aspetti tecnici ed associativi dell’Aia”.
Alessandro Iuliano ha deciso di raccontare la sua storia rilasciando una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Di seguito quanto evidenziato:
“Ho deciso di raccontare quello che mi sta succedendo, perché è giusto che tutti sappiano come è strutturato il mondo degli arbitri. Oggi i social network sono fondamentali, l’Aia potrebbe sfruttarli per confrontarsi con i tifosi. Tra i fan e gli arbitri esiste ancora una barriera, che con internet può essere finalmente abbattuta. Ormai non ho nulla da perdere: conosco decine di persone che condividono le mie idee e mi danno la forza per andare avanti”.