Superlega, il nuovo comunicato: “È ora di cambiare!”

Il futuro del calcio europeo, e mondiale, è più in bilico che mai. Nell’ultimo periodo è tornato in voga il progetto Superlega. A22, la società che sostiene il progetto Superlega, ha pubblicato in serata un comunicato.

A22, il comunicato

Di seguito il comunicato: “Il calcio europeo per club  è a un punto di svolta. Sono emersi enormi squilibri in tutto il continente e i club con gloriose tradizioni europee non sono più in grado di competere. I club hanno accumulato miliardi di perdite, molte delle quali causate da spese incontrollate. Per rimanere a galla, i club di Spagna e Francia hanno ipotecato il loro futuro, vendendo i diritti mediatici per 50 anni (o più) e sembra che altri seguiranno.  

Lo scorso ottobre abbiamo avviato un dialogo aperto sul futuro del calcio europeo per club. Da allora, abbiamo parlato con quasi 50 club europei e altri stakeholders del calcio. La stragrande maggioranza di loro condivide la valutazione secondo cui le fondamenta stesse del calcio europeo sono in pericolo. È tempo di cambiare. 

I club si assumono tutti i rischi imprenditoriali, ma troppo spesso sono costretti a rimanere in disparte quando vengono prese le decisioni chiave e assistono allo sgretolamento delle loro fondamenta sportive e finanziarie. Dalle nostre discussioni è emerso che i club spesso non sono in grado di esprimersi pubblicamente contro un sistema in cui la minaccia di sanzioni viene usata per soffocare l’opposizione. 

Il nostro dialogo è stato onesto, diretto e fruttuoso. Sono state tratte conclusioni chiare sulla necessità di un cambiamento e sugli elementi costitutivi di come realizzarlo. È chiaro che c’è ancora molto lavoro da fare e il dialogo continuerà. Il feedback coerente che abbiamo ricevuto sulle competizioni europee per club è stato distillato nei 10 principi presentati di seguito.

Alla fine di quest’anno, la Corte di giustizia dell’Unione europea si pronuncerà sulla legalità e sulla compatibilità del monopolio UEFA con il quadro delle libertà, dei principi e dei valori fondamentali che sono alla base dell’UE. La sua decisione avrà un impatto non solo sul calcio, ma su tutti gli sport europei. Il nostro obiettivo è presentare un progetto sportivo sostenibile per le competizioni europee per club, disponibile almeno per tutti i 27 Stati membri dell’UE, il prima possibile dopo il ricevimento della sentenza. I problemi sono chiari e bisogna agire per il bene dei tifosi, dei giocatori e dei club.”

Clemente Grimaldi

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