In seguito alla notizia emersa nella giornata di ieri non si placano le voci che riguardano i capi d’accusa mossi contro il Manchester City di Guardiola, tra cui: aver gonfiato le sponsorizzazioni per più di nove anni, avere offuscato i costi i avere violato varie norme di sostenibilità vigenti in Premier League e, addirittura, di avere intralciato l’indagine.
Ora toccherà a un commissione indipendente che analizzerà ogni capo d’accusa, più di 100, risalenti al periodo che va dal 2009 al 2018. Compreso il contratto di Roberto Mancini che avrebbe ricevuto uno stipendio dal City e un altro come consulente dell’Al Jazira, anche questo club di proprietà dello Sceicco Mansour. Tra le possibili sanzioni: multe, penalizzazioni o anche l’esclusione dal campionato.
In quattordici anni il City non ha badato a spese, spendendo circa 2,2 miliardi di euro. Già nella stagione 2008-09 la società inglese si mosse con estrema libertà nonostante non fosse ancora un brand di primo livello: Robinho per 43 milioni e Jo 24 milioni, poi Tevez e Adebayor a 29 milioni e Lescott a 27,5. Così via per arrivare alle spese più folli come quella di Grealish a 117,5 milioni o De Bruyne a 76 milioni, senza considerare gli stipendi monstre: 17,5 milioni circa per il primo, quasi 27 milioni per i secondo.
This post was last modified on 6 Giugno 2023
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