Non si placano le polemiche. Una dichiarazione che aveva fatto molto discutere, che aveva alzato un polverone mediatico di dimensioni gigantesche, come solo una “dichiarazione mourinhana” sa fare. Ad oggi però, le discussioni riguardo quanto accaduto non sembrano proprio volersi calmare.
Per capire a cosa ci si riferisce bisogna tornare indietro alla partita di campionato dello scorso 9 novembre tra Sassuolo e Roma. Al termine della partita, l’allenatore dei capitolini José Mourinho aveva pubblicamente accusato uno dei suoi giocatori, additandolo di un’atteggiamento poco professionale.
Quel giocatore si è poi rivelato essere l’olandese Rick Karsdorp. La vicenda va avanti da allora, con il numero 2 giallorosso che si è poi affidato anche ad un avvocato, Salvatore Civale, con la speranza di poter risolvere la questione.
Ma proprio l’avvocato di Karsdorp ha contribuito negli ultimi giorni a buttare ulteriore benzina sul fuoco. Intervistato a Tv Play su Calciomercato.it, Civale ha parlato così della situazione del suo assistito, ribadendo il fatto che egli pretenda, per quest’ultimo, delle scuse ufficiali da Mourinho:
“La Roma? Il club è criticato per un atteggiamento omissivo della tutela del calciatore, che non solo è un calciatore ma è anche un asset economico. Il calciatore doveva essere tutelato a mezzo stampa. La Roma avrebbe dovuto dire che Mourinho ha adottato un atteggiamento errato, ma esistevano anche altri modi: si poteva prendere le distanze dalle parole di Mourinho, rassicurare il calciatore. Su questa vicenda andava gettata acqua sul fuoco. Ora tutti sanno che la Roma vorrebbe venderlo ed è costretta a farlo a certe condizioni. Tutelando invece il ragazzo si sarebbe poi riusciti a venderlo ad altre condizioni. Quanto è successo dal punto di vista dell’asset ne cambia il valore“.
Queste le parole del legale dell’olandese riguardanti quanto accaduto con José Mourinho:
“Non credo ci possa essere, alla situazione attuale, il pericolo di rescissione del contratto. Riappianare? Ad offendere è stato Mourinho, è verosimile che se chi ha commesso un errore chiede scusa il calciatore sicuramente accetta. Il problema della società è che c’è un allenatore che non chiede scusa, non si sente in dovere di rispettare società e dirigenza, figuriamoci se può sentirsi in dovere di rispettare il calciatore“.
Giulio De Pino
This post was last modified on 28 Dicembre 2022
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