Francesco Ghirelli si dimette dalla carica di Presidente della Lega Pro. In seguito al tentativo, naufragato, di cambiare il format della Serie C, la decisione di abbandonare la presidenza del campionato, attraverso una lunga lettera di ringraziamento.
Il calcio professionistico e dilettantistico italiano negli ultimi anni, vive un periodo di crisi e manifesta la necessità di un cambiamento che tarda però ad arrivare. Proprio da questo tipo di necessità nasce l’idea di riforma del presidente dimissionario che però non ha avuto fortuna.
Un lungo testo, carico di emozioni e di gratitudine per quanto è stato. Il presidente ricorda tutte le fasi della sua gestione e la sua crescita personale e lavorativa, attraverso delle parole che appaiono sincere e che vengono dal profondo.
”Carissime, carissimi,
ho aspettato di consegnare le dimissioni da Presidente di Lega Pro, esse saranno operative da domani.
Avevo la cena degli auguri con voi, donne e uomini della Lega Pro, con voi che siete la forza della Lega Pro e volevo partecipare.
Che avessi deciso di dimettermi un secondo dopo l’esito della votazione in Assemblea è contenuto nel comunicato stampa: “Va preso atto del voto, senza se e senza ma, la proposta è stata respinta. Nessun commento da parte mia come è doveroso nel gioco democratico”.
D’altra parte ognuno di noi ha una sua tracciabilità, me ne andai da un giorno all’altro da Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, dal Consiglio Regionale e dalla politica.
Ero giovanissimo, anche allora pronunciai la frase di Eduardo De Filippo, “Adda passà ‘a nuttata”. Allora la pronunciai nel significato che nel tempo aveva assunto e cioè quello di chi non voglia cambiare. Purtroppo avevo ragione e la crisi della politica lo dimostrò, ahimè, ampiamente.Nel dibattito in Assemblea di Lega Pro, l’ho pronunciata con il significato originario che c’è in “Napoli milionaria”, la celebre commedia del maestro Eduardo De Filippo. (…) È un monito di ottimismo. Gennaro ha fiducia nel futuro più luminoso rispetto ad un recente passato drammatico.
Non è un caso che io questa frase l’abbia pronunciata durante la relazione in assemblea di Lega Pro. L’ho fatto dopo aver ricordato il Rapporto 2022, pubblicato dal CENSIS, sull’Italia. Il Rapporto sulla situazione sociale definisce”L’Italia malinconica”, il 90% vive nella tristezza e la voglia di restare passivi, sa di subire ingiustizie e non reagisce. Sono gli effetti delle quattro crisi: COVID-19, la Pandemia; l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la guerra al confine di casa; l’impennata e l’alta inflazione; la crisi energetica. Ho spinto a dare, con il fare la riforma del format, anche un segnale al Paese, in senso diametralmente opposto alla negatività, ad investire per cambiare trend, per passare da una situazione certa, negativa ad una sfida per tornare a sorridere e produrre risorse”.
”La Serie C è un campionato bellissimo, pieno di storia, emozione. Ha un urgenza a cui dover dare una risposta , indicare un progetto forte di sostenibilità economica e di ripresa di contatto con i giovani. Se non lo fa, sarà esposta ad incursioni, ad essere rinsecchita come una riserva indiana.(…) Porto con me gioia, sorriso e speranza perché mi auguro nel cuore che la vostra generazione ( ho detto la stessa cosa alla mia cara nipotina Arianna, ieri sera, che voleva sapere come fosse andata)possa riuscire dove qualcuno ci ha provato e non ce l’ha fatta. Ho la serenità di dire: “ Io sono fatto così, non cambio, non posso cambiarmi”.
”A chi ha lavorato con me, in questi giorni duri, ho sempre ricordato Spartacus e la sua uccisione. Gli ho detto che mai era riuscita l’operazione di far diventare governo, leadership chi parte dalla condizione ultima perché sa andare contro, sa lamentarsi e ha terribilmente paura del salto nell’assumere il ruolo di leadership, di governare il processo in prima persona. (…) Abbiate speranza, abbiate visione, siate un poco “matti” (Non proprio come me ! Non esagerate !). Lavorate e state in una lega eccezionale, unica, a contatto con un pallone che rotolando sul prato verde scatena emozioni. Siete brave, siete bravi, professionalmente. Buon Natale a tutti voi, alle vostre famiglie, ai vostri cari. Io, in ultimo, vi dico una sola parola: Grazie !”
Enrico Tiberio Romano
This post was last modified on 16 Dicembre 2022
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