Ultimo aggiornamento 18 Novembre 2022 0:38 di Giorgio Rapisarda
Roberto De Zerbi in una lunga intervista ha rilasciato diverse dichiarazioni tra cui il racconto della guerra e del suo Shaktar Donestk. Hai avuto paura di morire sotto le bombe di Kiev? chiede il giornalista di sportitalia, il mister risponde:
“No perché forse ho elaborato dopo, ma ero sicuro di tornare a casa, mi dispiaceva vedere tanti giocatori di altri paesi in difficoltà, mi dispiaceva vedere tutto il mio staff in quella situazione. Io aspettavo che la federazione ucraina sospendesse il campionato e quindi a quel punto sarei tornato a casa. Fino a due giorni prima ci tranquillizzavano tutti dicendoci che non sarebbe successo nulla”.
Durante la serata, l’attuale allenatore del Brighton ha risposto alla seguente domanda: ”Molti del tuo staff hanno vissuto la guerra con te ma poi ti hanno tradito, perché? “No non mi ha tradito nessuno, ognuno è libero di fare le proprie scelte, succede a tutti. La vita nostra è sacrificata e qualcuno vuole fare l’allenatore per conto proprio, qualcuno vuole fare calcio in maniera diversa, questo fa parte del gioco. Ognuno è libero di fare quello che vuole. Poi abbiamo vissuto un’esperienza pesante come quella della guerra e quindi ci può stare tutto e credo anche che lo staff bisogna rinnovarlo ogni tanto” ha replicato.
La rivelazione su una big di Serie A
Inoltre al tecnico del Brighton gli è stato chiesto se un giorno accetterebbe di allenare l’Atalanta e la risposta non ha lasciato spazio a fraintendimenti: “Sono bresciano, non me lo chiederanno mai ma io mi porto il ragazzo che andava in curva a vedere il Brescia. Non si può“.
De Zerbi ha sempre tenuto vivo il legame con la realtà da cui proviene, complice anche la nota stima che il tecnico nutre nei confronti di Pep Guardiola, ex-Brescia che non ha mai nascosto di ammirare lavorativamente.
Frutto di questa stima, negli anni sono stati i numerosi paragoni con il gioco del tecnico spagnolo, ed ha dichiarato: “Guardo Guardiola così come guardo tanti altri allenatori, gli allenatori sono ladri di idee. Prendi tanto da tutti e poi devi essere te a fare una cosa unica. Guardiola penso che sia da tanti anni il numero uno e generalmente si impara dai numeri uno. Con me si è sempre comportato in maniera grandiosa”.
Enrico Tiberio Romano