Ultimo aggiornamento 4 Novembre 2022 12:03 di Simone Falasca
L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha svelato le sue sensazioni alla vigilia del big match di domani sera contro l’Atalanta al Gewiss Stadium. Tra i tanti spunti affrontati in conferenza stampa, anche la sconfitta di Anfield, gli imminenti sorteggi di Champions e la pausa per i Mondiali. Di seguito l’analisi della partita di Bergamo:
“I rischi della partita di domani si chiamano Atalanta. Significa che hanno buoni calciatori che possono sempre metterti in difficoltà. C’è bisogno di essere una squadra forte, anche se da Anfield noi usciamo con la certezza di essere qualcosa. Serviranno qualità e forza fisica perché loro sono creati in maniera corretta e poi c’è Gasp che è un veterano di quelli terribili”
Uscire indenni da Bergamo sarebbe un segnale?
“Domani sarà un altro test che somiglia molto a Liverpool. Sarebbe la conferma di aver fatto passi in avanti importanti. C’è stadio, struttura, squadra, gioco e tutte le componenti da affrontare in maniera importante. Ho visto la mia squadra allenarsi bene e non abbiamo nessun calciatore travestito da calciatore del Napoli. Sono tutti corretti per giocare nel Napoli”.
Atalanta cambiata?
“Il calcio è sempre in evoluzione e il loro cambiamento la dice lunga sulla qualità del loro allenatore. Avrà trovato delle correzioni ma io trovo la stessa Atalanta da un punto di vista di caparbietà e ricerca. È una squadra pronta a fare l’autoscontro perché hanno centimetri, corsa e qualità. E per noi, da un certo punto di vista, è anche meglio: dobbiamo essere a quel livello se vogliamo ambire a cose importanti”.
Sorteggio Champions League?
“Io penso sia un giochino sbagliato quello di fare preferisco questa o quell’altra. Devi sempre passare dalle convinzioni di poter mettere qualità all’interno della partita. Noi non vogliamo giocare partite più facili, noi vogliamo giocare partite difficili e avere la forza per affrontarle”.
Rischi e svantaggi per il Mondiale?
“Non vedo né svantaggi né vantaggi. Dobbiamo passare tutti per questa situazione, con qualcuno che ha più calciatori e qualcuno meno. Saranno fatiche superiori per tutti i calciatori ma andrebbero fatte delle valutazioni individuali su tutti i calciatori. Noi non temiamo quel periodo lì perché abbiamo una squadra sana e calciatori che sanno gestirsi e metterci anche qualità professionale anche fuori dal campo”.
Rispetto dal Liverpool?
“Il rispetto ce lo si guadagna. Avevo timore di quella partita perché è una di quelle squadre che si guarda di continuo perché dà l’idea di dove sta andando il calcio. Siamo stati bravi a pretendere il rispetto, anche se negli ultimi minuti abbiamo concesso qualcosa. Ma lo abbiamo concesso per la traqnuillità del risultato guadagnato”.
Di Lorenzo e Lobotka sempre in campo?
“Giocando tanto è chiaro che si rischia di essere qualche volta sotto il livello solito. Ma è chiaro che mentre in alcuni casi hai la certezza e la controprova che andando a cambiare riesci a tenere la stessa qualità nel ruolo che occupi, in altri è meglio aspettare che arrivi il momento per avere la risposta giusta per sostituire certi calciatori. A me dispiace per chi gioca meno ma finché stiamo giocando in questo modo, per me è giusto fare così in certi reparti”.
Prima volta in campo dopo una sconfitta: cosa ha detto ai giocatori?
“Ho imparato ad isolarmi dalle vittorie e dalle sconfitte“.
Ruggero Gambino