La dirigenza bianconera è rimasta invischiata nel caso plusvalenze, su cui la Procura di Torino sta indagando nell’ambito della cosiddetta inchiesta Prisma.
La Gazzetta dello Sport ha riportato il ritrovamento della carta privata tra la Juventus e Cristiano Ronaldo, secondo la quale il club avrebbe dovuto corrispondere al campione portoghese una cifra di circa 20 milioni in caso di addio.
L’esistenza di questa carta era emersa anche in alcune intercettazioni tra il ds Cherubini e il responsabile dell’ufficio legale del club Gabasio. In quella telefonata del settembre 2021 infatti i due insistono che quella carta “non si deve trovare” e che “se salta fuori ci saltano alla gola”.
Parole non fanno altro che aumentare i sospetti della Procura, secondo la quale la cifra in questione non sarebbe stata contabilizzata a bilancio.
Secondo l’accusa infatti, come ribadito dalla Gazzetta dello Sport, la Juventus sarebbe colpevole di aver: “truccato i bilanci 2018, 2019 e 2020 con 115 milioni di plusvalenze artificiali, per nascondere l’erosione del capitale sociale e proseguire indebitamente la negoziazione del titolo in Borsa“.
Questa è l’ennesima tegola per il club bianconero che, oltre ai fallimenti sportivi, deve far fronte ai provvedimenti giudiziari che riguardano le sfere più alte della società, a partire dal Presidente Andrea Agnelli.
Francesco Buffa
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