Su quale sia il futuro del calcio italiano ci sono tante incognite, seppur con buone possibilità di ascesa. Su questo, certo non indifferente poteva essere l’intervento di una personalità come Zvonimir Boban, ex campione del Milan e ora capo del calcio dell’Uefa. L’ex calciatore si è così espresso in diretta sul programma Radio Anch’io lo Sport di RaiRadio1. Un nuovo ruolo, quello ricoperto dal croato, in cui porta con sé la passione di sempre, ricordandosi “qual è il calcio vero, anche quando si fa politica“.
“Sappiamo quanto conta la storia delle infrastrutture e quanto per anni si è lavorato male nei vivai. Dopo Pirlo l’Italia non ha più avuto un grandissimo talento. Per cambiare ci vogliono 10/15 anni, per tornare a essere al top – ha dichiarato Boban, parlando del futuro dell’Italia in Europa – Questi anni dovranno passare lavorando tanto e bene e cercando di costruire gli stadi, che è un problema imprescindibile“.
Un contesto in cui però squadre come il Milan riescono a ben distinguersi:
“Il Milan può vincere contro la Dinamo Zagabria. La qualità è dalla parte del Milan, anche se i croati venderanno cara la pelle. Il Milan ha già impostato tante cose, ci sono ancora dei ruoli da rinforza, ma dipenderà anche dalle ambizioni societarie. Dipende da quanto vuoi investire per tornare al top – ha continuato Boban, facendo un confronto con gli altri top club della Serie A – Questo Napoli sembra veramente maturo. Gioca un calcio straordinario, giocano in modo molto equilibrato“.
“Per quello che riguarda il gioco loro sembrano pronti per arrivare in fondo. Il Milan ha grandisismo carattere anche se non gioca bene come il Napoli. Nello scontro diretto però hanno giocato meglio i rossoneri. Io dico che anche l’Inter potrebbe rientrare e se Lukaku torna come quello di due anni fa, può succedere di tutto – ha commentato, parlando anche della Lazio – È un bene per tutti vedere una Lazio e un Sarri così. Non penso che ce la faranno a lottare per lo scudetto fino alla fine, ma saranno pericolosi per tutti“.
Una situazione, quella attuale del calcio italiano, in cui non sono mancate situazioni controverse in fase di arbitraggio, con diversi casi ancora discussi per alcune partite. Anche su questo non ha evitato di esprimersi Boban:
“Gli arbitri serviranno sempre. La discrezione dell’arbitro è quella che rende l’arbitro il capo di tutto – ha dichiarato – La tecnologia va benissimo e quella che abbiamo adesso serve tantissimo. Ci sono ancora delle persone che parlano dei pochi grandi errori ancora rimasti, ma questo non è intellettualmente onesto“.
“Il fallo di mano è la roba più complicata al mondo e non riuscirà mai ad essere risolta del tutto. Con la velocità è difficile capire se è fallo o no, dobbiamo accettarla come un’imperfezione naturale del calcio ma i giocatori devono solo stare attenti“.
Con prudente e giudizioso modo di pensare, derivato da chi ha vissuto le dinamiche del settore sulla propria pelle, Boban ha anche espresso la sua opinione sulla questione del tempo effettivo nel calcio:
“Dobbiamo pensare anche alle conseguenze di una scelta del genere. Il tempo effettivo lo abbiamo nel basket: 40 minuti per giocare due ore e mezzo. Tre ore allo stadio con -5 in Svezia o 40 gradi altrove non sono possibili. Giochiamo 60 minuti di media a partita e quindi tutti giocano già lo stesso tempo, non vedo logica nell’inserire questo tipo di regola“.
“Belgio e Croazia sono le favorite del girone – ha poi concluso Boban, parlando della Croazia in vista del Mondiale – La Croazia è una squadra tosta che ha grande esperienza. Ci manca una punta che faccia gol, che non abbiamo più. Il Belgio è una grande squadra. Mi aspetto un Mondiale bellissimo come lo è sempre stato. Tutte le squadre saranno al massimo preparate e penso che ci saranno tante sorprese visto che non si giocherà alla fine dell’anno come di consueto”.
Liliana Longoni
This post was last modified on 24 Ottobre 2022
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