Ultimo aggiornamento 7 Ottobre 2022 13:17 di redazione
Le polemiche attorno all’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar non accennano a placarsi nemmeno a poco più di un mese dall’inizio della competizione. Dal prossimo 20 novembre il pallone rotolerà nei nuovissimi stadi qatarioti, fino alla finalissima del 18 dicembre a Doha.
In questi giorni è stata pubblicata una locandina contenente le regole associate alla Coppa del Mondo 2022. Essa si intitola ”Qatar welcomes you!” e invita a rispettare la religione e la cultura dei cittadini qatarioti. Molte delle regole sono in antitesi con la politica tollerante e inclusiva promossa dalla Fifa, in quanto tra i comportamenti vietati si trova, ad esempio, il divieto all’omosessualità e il divieto al consumo di alcol.
La locandina in questione ha suscitato sdegno in tutto il mondo, che si somma a quello scatenato dalle dichiarazioni del portavoce del Mondiale in Qatar, Nasser Al-Khater. Quest’ultimo ha dichiarato nello scorso giugno che ”chiunque indosserà la bandiera arcobaleno nei prossimi Mondiali di calcio sarà arrestato per 7 o 11 anni”. Il rappresentante ha voluto anche ricordare che il Qatar è un Paese islamico e, dunque, chiunque lo visiterà sarà obbligato a rispettarne ”religione, credenze e cultura”.
Secondo quanto riportato da Calcio e Finanza, gli organizzatori del torneo sono intervenuti prontamente per giustificarsi, dichiarando che la locandina non proviene da una fonte ufficiale. ”Esortiamo vivamente i fan e i visitatori a fare affidamento esclusivamente sulla fonte ufficiale degli organizzatori del torneo ”, prosegue la nota. Gli organizzatori concludono con una rassicurazione perentoria: ”Il Qatar è sempre stato una nazione aperta, tollerante e accogliente. I fan e i visitatori durante la Coppa del Mondo FIFA potranno vivere questa esperienza in prima persona”.
FEDERICO LUIGI DI MINGO