Ultimo aggiornamento 30 Settembre 2022 9:00 di Giorgio Rapisarda
Il ritorno a Milano non sarà mai una trasferta banale per José Mourinho: l’allenatore della Roma si è raccontato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport prima di sfidare la sua amata Inter, in una partita che non potrà vivere a bordocampo a causa della squalifica rimediata nell’ultimo turno di Serie A. Il portoghese ha parlato viaggiando tra passato e presente, senza sbilanciarsi e dando ancora prova di essere uno dei migliori comunicatori del mondo del calcio.
Nella sua carriera lo Special One ha allenato molti fuoriclasse e bandiere, tra cui l’eterno Javier Zanetti, storico capitano dei nerazzurri nella cavalcata trionfale del 2010, culminata con il Triplete. Mou non nasconde la stima e il rispetto verso il calciatore e l’uomo, ma si svincola da qualsiasi possibile tipo di classifica: ”Sono affezionato a tutti i giocatori avuti ai miei ordini, non soltanto ad alcuni”, precisa il portoghese. Non manca nemmeno l’ammirazione per il mito di Francesco Totti, idolo incontrastato per i romanisti nonostante non rappresenti attualmente la società della Capitale: ”Francesco è sempre stato e sempre sarà un simbolo della Roma qualsiasi cosa succeda e indipendentemente da quello che deciderà di fare nella sua vita’‘, ha specificato.
Le rivalità hanno sempre contraddistinto le avventure del tecnico, mai sazio di sfide appassionanti e calorose: la supremazia cittadina contesa con la Lazio è il motore propulsore dell’allenatore per dare tutto se stesso, anche se confessa come ormai sia abituato alla pressione dopo anni di onorato servizio. Mourinho si concentra poi sulle analogie e differenze tra Milano e Roma, due centri nevralgici dell’Italia accomunati da una passione infinita per il calcio: ”Milano è il motore dell’economia del Paese, mentre Roma è il centro del potere politico, un vero e proprio museo a cielo aperto”, conclude il portoghese, ”onorato” per aver vissuto e allenato in queste città, che gli hanno restituito molto dal punto di vista umano e sportivo.
Infine, lo Special One ammette la sua voglia di conquistare nuovi trofei nella Capitale, una fame di vittorie che non si è esaurita nonostante l’età. ”Ci proverò con tutto me stesso”, promette l’allenatore giallorosso ai suoi tifosi, anche se alla domanda su Setubal, sua città natale in Portogallo, si lascia andare alla nostalgia e ai ricordi per un luogo sempre portato nel cuore durante i suoi viaggi per l’Europa. Consigli ai turisti ma anche tanta voglia di tornare a casa: Mourinho si prepara agli ultimi successi sulla panchina della Roma prima di godersi il meritato ritorno nella sua terra natia.
FEDERICO LUIGI DI MINGO