Fa ancora male. Un segno indelebile, un vero e proprio ”tatuaggio” scolpito sulla pelle, una serata che sa ancora di amarezza e delusione, e che ha inevitabilmente segnato la Nazionale Italiana.
La mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar 2022 è una ferita ancora da rimarginare, come dimostrano anche le parole del presidente della FIGC Gabriele Gravina che, ospite al Social Football Summit di Roma, ha affrontato l’argomento così:
“La ferita è ancora viva, una ferita che diventa particolarmente lacerante vista la mancata opportunità per i giovani di vivere un evento come i Mondiali. Quando si verificano eventi così negativi è normale che si vacilli un pò, ma l’importante è rimanere lucidi e continuare a lavorare. Va dimostrata coerenza e rispetto per coloro che hanno dato un grande messaggio al Paese intero. Nel calcio si tende ad avere la memoria corta. Il progetto ancora oggi è vivo, abbiamo avuto coraggio e la capacità di saper coltivare. Il vaso si è rotto quando abbiamo sbagliato i rigori con la Svizzera o nel gol con la Macedonia, ma abbiamo dimostrato di volerlo ricomporre in fretta, senza avere paura. Il nuovo progetto deve aggregare i giovani, deve coinvolgerli, per rilanciarci al più presto.”
Gravina però non ha voluto fermarsi qui, e si è concesso altre domande a cui rispondere, compresa quella riguardante una possibile candidatura dell’Italia per ospitare i Campionati Europei del 2032:
“L’impegno che chiediamo al Governo è di continuare a sostenere la candidatura per gli Europei del 2032. Non ho bisogno di chiamare la Meloni, come già fatto in passato con Draghi, devo solo dibattere della questione in un confronto personale. Entro il 15 novembre dobbiamo presentare una lettera d’impegno per la candidatura. Sta già ricevendo tanti consensi”.
Alla domanda sulle sue sensazioni sull’introduzione del fuorigioco semi-automatico ha replicato cosi:
“Cosa penso del Fuorigioco semi-automatico? La sperimentazione scatterà il giorno in cui la tecnologia sarà completa, e mi auguro che questo possa accadere dopo la fine del Mondiale, intorno all’inizio di gennaio”.
Infine, ha voluto affrontare un altro argomento di spicco in casa FIGC, la riforma delle liste:
“Riforma delle Liste? Le tempistiche devono essere immediate. Serve dare urgentemente delle risposte, già a partire dalla stagione 2023-24. Sennò si rischia di posticipare troppo un qualcosa di cui abbiamo necessariamente bisogno. Bisognerà agire con senso di responsabilità. Per arrivare al mondiale del 2026 dobbiamo creare dei presupposti”.
Giulio De Pino
This post was last modified on 30 Settembre 2022
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