Ultimo aggiornamento 25 Settembre 2022 17:26 di Stefano Cori
Nel corso del festival dello sport di Trento, il direttore dell’area tecnica del Milan, Paolo Maldini è intervenuto rilasciando diverse dichiarazioni sulle tematiche attuali del club rossonero.
Sul colpo dell’estate rossonera, Charles De Ketelaere:
“De Ketelaere? Innanzitutto il mercato è dinamico. Noi abbiamo provato a prendere Botman prima di Charles, che avrebbe esaurito quello che era il nostro budget e avremmo virato su altri calciatori per quel ruolo lì. Le nostre idee a maggio rispetto a quello che è successo alla fine non c’è quasi un filo conduttore. A questo punto del nostro cammino non dobbiamo prendere giocatori medi, ma di grandissima prospettiva: Charles è uno di questi.“
“È un 2001, ha fatto vedere cose importanti in Champions. C’è bisogno di tempo, so che il tifoso e i giornali non aspettano, ma noi dobbiamo aspettare. Io faccio l’esempio di Platini che alla Juventus per i primi sei mesi era inguardabile, poi è tornato a vincere tutto. Un 2001 non è pronto per farsi carico di tante responsabilità in un club come il Milan, questo equilibrio dobbiamo darlo noi. Sappiamo quali sono le strade per portare a crescere i giovani. Sui giovani si fanno delle scommesse, non tutte si vincono ma su di lui abbiamo davvero pochissimi dubbi.“
Sulle condizioni di Zlatan Ibrahimovic:
“Ibra? Gli ho detto di considerarsi 100% calciatore altrimenti non lo rinnovavamo. L’anno scorso quando ha giocato era ancora determinante. Futuro? Ha l’ansia del dover smettere, ma è normale. Cosa farà nella vita? Farà Zlatan.
Sul calciomercato e le offerte per Hernandez e Leao:
“Offerte per Leao e i nostri gioielli? A qualcuno ho detto di non presentarsi nemmeno… Per Theo Hernandez? Lo avete detto voi. Il problema è che poi tornano alla carica e allora devi decidere che cosa fare. Nell’ambito della sostenibilità del club, ribadisco che noi abbiamo i conti a posto e non abbiamo necessità di vendere nessuno. I più forti vogliamo tenerli, ma i giocatori incedibili oggi non esistono più.”
Nicolò Novara