Ultimo aggiornamento 19 Settembre 2022 10:35 di Simone Falasca
Il Napoli vola sulle ali dell’entusiasmo dopo aver strappato tre punti di capitale importanza sul prato di San Siro ai danni del Milan Campione d’Italia. Gli azzurri tornano alla base con la consapevolezza di aver fatto un ulteriore step di maturità, dimostrando di saper gestire le varie fasi della gara e di colpire a freddo l’avversario nel momento giusto.
Riavvolgendo il nastro, si può constatare come la squadra di Luciano Spalletti abbia faticato, soprattutto in avvio di primo tempo, a costruire la manovra dalle retrovie, complice un pressing ultra-offensivo attuato dalla compagine rossonera. Nonostante ciò però, il Napoli non si è disunito e ha saputo attraversare la tempesta grazie alla sapiente regia di Lobotka, faro inamovibile del centrocampo, e ai muscoli di Anguissa.
Il centrocampo di Spalletti ha risposto colpo su colpo alle avanzate del Milan, aiutando il reparto difensivo nella contesa delle seconde palle e murando tutti i tentativi da fuori area. Da non sottovalutare nemmeno la prestazione di Meret, decisivo tra i pali nello spegnere i sogni di gloria milanisti parando prima su Giroud e poi su Krunic.
L’attacco partenopeo, invece, ha saputo sfruttare alla perfezione le poche occasioni create: la torsione di testa eseguita da Simeone, decisiva per la vittoria finale, è un pezzo da campione che si addice a un giocatore che sembra aver trovato la definitiva consacrazione calcistica all’ombra del Vesuvio dopo l’ottima stagione al Verona. È stata pregevole anche la prestazione di Matteo Politano, autore del primo vantaggio partenopeo su rigore e spina nel fianco della retroguardia rossonera per tutta la gara, al pari del solito incredibile Kvaratskhelia.
La squadra pare aver raggiunto la giusta maturità per saper gestire anche i momenti di maggior pressione, dentro e fuori dal campo, aspetto da non sottovalutare se il Napoli vorrà davvero riportare in città lo scudetto dopo oltre trent’anni.
La stagione è ancora lunghissima e molto dipenderà dalla tenuta fisica dei calciatori, anche se Spalletti può contare su una rosa profonda e molto valida, che garantisce le giuste turnazioni come dimostra l’apporto di Raspadori e Simeone ora che Osimhen è fermo ai box. L’impegno europeo non sembra spaventare gli azzurri, che potrebbero chiudere il discorso qualificazione agli ottavi di Champions League già nella doppia sfida contro l’Ajax che andrà in scena dopo la sosta.
Un popolo che non vuole smettere di sognare, una squadra che cerca rivalsa dopo un’estate difficile e concitata: adesso il Napoli può davvero costruire passo per passo la sua cavalcata scudetto.
FEDERICO LUIGI DI MINGO