La decisione era già stata presa dalla nuova proprietà giallorossa sin dal loro arrivo, ma adesso c’è anche l’ufficialità: la Roma non è più quotata in Borsa.
Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, i Friedkin hanno infatti ultimato l’acquisizione totalitaria delle quote societarie che, pertanto, da oggi non saranno più disponibili nel mercato azionario di Piazza Affari.
Tale mossa sarebbe stata dettata dai vantaggi che ne derivano a livello economico e gestionale. Per quanto riguarda il primo, il club giallorosso non risparmierà di certo milioni, ma, comunque, determinate somme in quanto non più tenuto ad avere a libro paga degli amministratori indipendenti che partecipano ai comitati interni.
Il vantaggio principale di questo delisting sarà, invece, sul piano organizzativo, poiché renderà più facile le procedure di ricapitalizzazione dei fondi del club, altresì complesse nei casi di società con quote in Borsa, tenute a rispettare tempistiche più prolungate e diversi obblighi quali la divulgazione di informazioni utili alla concorrenza.
Ruggero Gambino