Ultimo aggiornamento 27 Agosto 2022 13:15 di redazione
Il futuro di Cristiano Ronaldo è uno dei tormentoni dell’estate 2022-2023. Jorge Mendes ci sta provando in tutti i modi ad accontentare CR7, ma a meno di una settimana il portoghese è ancora in quella che sarebbe dovuta essere la sua casa.
La seconda esperienza in rosso è stata la peggiore della carriera di Cristiano, nonostante i 24 gol segnati in un’annata fallimentare. Non si è mai ritrovato a Manchester, non ha mai fatto gruppo e nessuno lo ha mai visto davvero felice.
Troppo grande la sua aura per uno United allo sbando, ma non è certo sua la colpa del fallimento, l’ennesimo, dei Red Devils. Non giocare la Champions League, però, è inaccettabile per chi di Champions ne ha vinte 5. La voglia di scappare è comprensibile.
A 37 anni CR7 vuole vivere un’ultima grande sfida, magari anche la più affascinante della sua carriera. Si parla di Marsiglia, Borussia Dortmund, del ritorno allo Sporting e ora anche dell’ipotesi Napoli. Piazza calde, dove sarebbe Re ed idolo indiscusso (anche se non per tutti).
Nessuna big vuole Ronaldo, per progetto, per non intaccare i gruppi, per non spostare gli equilibri. Perché CR7, piaccia o no, sposta gli equilibri.
Scelte totalmente legittime, finché si parla di extra campo.
Perché in campo no, CR7 non si discute. Un calciatore da 815 gol e 263 assist in carriera non si può discutere. Nonostante non sia più l’alieno di prima.
81 reti in tre stagioni di Serie A significa partire quasi sempre 1-0.
In campo è Re indiscusso.
Peppe Cervellera