A giugno una delle regine assolute del calciomercato italiano, ma anche europeo, sembrava essere l’Inter.
Con Lukaku appena arrivato e Bremer e Dybala sempre più accostati ai nerazzurri la squadra che si stava allestendo era davvero da sogno.
Qualcosa, però , nel frattempo, sembra essersi inceppato clamorosamente. Alcuni tifosi ora esprimono i loro primi malumori per le tante belle speranze di inizio giugno e per i pochi fatti poi avvenuti.
Di questo e di tanto altro ha parlato Batoni in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Ecco tutte le sue parole: “A che punto è la preparazione? Abbiamo iniziato da dieci giorni e la condizione non può essere al top. Qualche errore in questo periodo è concesso e anche questa sconfitta a Lens non ci deve preoccupare. Sento che arriveremo presto al nostro migliore livello tutti insieme.
” L’anno giusto per consacrarsi definitivamente anche a livello internazionale? Certo, ma è una consacrazione che nasce dal nostro essere squadra: è da tanti anni che giochiamo insieme e, più passa il tempo, e più ti “incastri” coi compagni e migliori individualmente. Ora è tornato anche Romelu e ci darà una grande mano in Italia e in Europa. Una cosa è certa, puntiamo al massimo in ogni competizione”.
“Cosa mi hanno lasciato le immagini dei festeggiamenti del Milan?”Lo ammetto, sono state immagini dure da digerire, ma è normale. Non vincere già è brutto, se poi a vincere sono i vicini da casa ancora di più… Faremo di tutto per essere noi a festeggiare in città la prossima volta».
“Il club ha deciso di blindarti. Cosa ha significato questa decisione? Significa tanto, tantissimo. Non ho mai avuto il minimo dubbio di lasciare l’Inter, qui ho tutto ciò che serve per stare bene ed esprimermi al meglio: mi trovo alla grande con i compagni, con la società, adoro Milano e quindi perché andare altrove? Sono contento di esserci, mi vedo ancora per tanti anni con questa maglia e, nel mentre, spero di vincere ancora tanto”.
“Che Lukaku ho ritrovato? La stessa identica bella persona e lo stesso grandissimo attaccante. Non sono stato colpito dalla sua scelta: quando ti trovi così a tuo agio da qualche parte, ci vuoi in qualche maniera tornare. È un sentimento naturale e umano. Lo abbiamo riaccolto alla grande, non ci sono né rimpianti né rimorsi: basta solo che ora ci faccia vincere come 2 anni fa…”.
“Romelu si inserirà in un gioco differente come quello di Inzaghi? Romelu lo conosciamo, sappiamo che qualità incredibili abbia a prescindere dal tecnico: la sua fisicità fa la differenza, ma il nostro gioco continuerà ad essere propositivo, offensivo, coraggioso, come avete visto. E speriamo che, all’interno di questo sistema, Rom segni come ha sempre fatto, un mucchio di gol. E ad aiutarlo ha altri grandi attaccanti come Lautaro, Correa e Dzeko”.
“Futuro Skriniar? Milan si è integrato perfettamente negli anni e noi ci siamo integrati a lui nel reparto che abbiamo costruito insieme. In più, è il mio migliore amico nel gruppo. Sarebbe davvero un peccato ci lasciasse proprio ora, spero che resti. Penso che faremo ancora tante grandi cose insieme“.
“È aumentata la concorrenza in Serie A? Direi di si, la Juve si è molto rinforzata, la vedo come l’avversaria più pericolosa. Ha preso tanti giocatori forti come Di Maria, Pogba e Bremer: sarà una corazzata”.
“In questa stagione c’è un ‘Inter più forte della scorsa? Beh, giochiamo insieme da più anni: migliorano l’intesa, i meccanismi di gioco, la forza del gruppo. Per questo sì, secondo me la nostra squadra è più forte dell’anno scorso e può puntare a far bene in ogni competizione”.
“Quali sono i dettagli da migliorare? In una stagione come questa, così densa e compatta, conterà soprattutto l’aspetto fisico e la gestione delle forze. Sarà importante stare bene tutti per più tempo possibile e avere tanti cambi da usare all’occorrenza perché ci sono molte partite ravvicinate e c’è il buco del Mondiale, una variabile imprevedibile”.
” Su chi mi concentrerò al Mondiale? Intanto, è chiaro che guardare il Mondiale sarà un dolore… Ma più che concentrarmi sui difensori, guarderò gli attaccanti. Mi sta simpatica l’Argentina: a questo punto, senza l’Italia, farò un po’ il tifo per Correa e Lautaro”.