Ultimo aggiornamento 15 Luglio 2022 20:28 di Vincenzo Costantino
“1 giugno 2014, una data indimenticabile: il mio arrivo a Napoli, l’inizio di una storia di amore puro“. Inizia così la lettera di addio (dal suo profilo Instagram) di Kalidou Koulibaly al Napoli e a Napoli. Una lettera che racconta i lunghi anni di quel ragazzo che dal Genk arrivava nel nuovo Napoli di Benitez fino a diventare negli anni uno dei simboli della squadra partenopea.
I ricordi sono tanti e lunghi da raccontare, Kalidou se li ricorda bene. Dai trionfi, i traguardi e anche le sconfitte fino alla sfera personale, perché da “ragazzo timido” (come lui stesso si definisce nella lettera) adesso lascia l’Italia da uomo con la sua Charline e i suoi due figli pronto per una sfida ancora più grande. Non mancano i ringraziamenti ad amici, compagni, presidente e allenatori, ma soprattutto a quel popolo azzurro che ha gridato il suo nome ai suoi gol e che l’ha osannato – lo stesso popolo che non ha voluto tradire rifiutando le avance della Juventus che voleva portarlo a Torino.
In quelle righe c’è una storia. Una storia d’amore che, nonostante questo addio, ha regalato emozioni non solo ai napoletani, ma a tutti gli amanti di questo sport. Koulibaly è storia del Napoli, dai gol vittoria contro la Juve alla strepitosa partita contro Mbappè, fino ai trofei vinti. Il Napoli perde un altro vessillo e ci vorrà parecchio per lenire questa ferita al cuore. <Io sono orgoglioso di averti onorato con tutto me stesso e continuerò, all’infinito, a portarti nel cuore e a nutrire per te uno dei sentimenti per me più importanti: il rispetto>.
Un nuovo inizio per KK che non nasconde il desiderio di puntare in alto con il Chelsea; invece l’inizio forse di una nuova storia per il Napoli, ma starà al presidente De Laurentiis rispondere allo scetticismo che adesso avvolge l’animo dei tifosi napoletani.
Rocco Scatà