Dopo aver conquistato la quattordicesima Champions League nella storia del club, il presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, ha concesso una lunga intervista ai microfoni della trasmissione El Chiringuito, affrontando moltissimi temi: dal dietrofront di Kylian Mbappé, che ha deciso di rinnovare con il Psg, alla situazione della Superlega, passando per gli obiettivi di mercato del club.
Come riportato dal sito Calcio e Finanza, Pérez ha affermato: “Mbappé aveva un sogno, voleva giocare nel Real Madrid, volevamo prenderlo lo scorso agosto, ma non hanno voluto cederlo. Nel corso dei mesi ha sempre ribadito la sua volontà, ma in 15 giorni è cambiato tutto. Da un lato per la pressione politica, dall’altro per l’aspetto economico. La situazione è cambiata, gli hanno messo pressione, gli hanno offerto tante cose.
La nostra posizione è sempre stata chiara, non c’è nessuno sopra il Real Madrid. Mbappé è un grande giocatore, ma il calcio è uno sport collettivo, ci sono valori e principi che non possono cambiare. La mamma voleva che venisse al Real Madrid. Non è stato firmato un precontratto perché è contro le regole, non si può fare senza l’autorizzazione del club che cede. Il giocatore che doveva venire qui non è lo stesso di adesso, se è così preferisco che rimanga al Psg.
Come ho scoperto che aveva scelto il Psg? Mi ha mandato un messaggio. Aveva cambiato idea. Non è facile se il Presidente della Repubblica e il sindaco di Parigi ti chiamano per dirti di non andare via. E se dal Qatar ti offrono cose incredibili, se ti danno la possibilità di influenzare le scelte del club”.
Peréz si è espresso anche sulla situazione della Superlega, che poco più di un anno fa aveva scosso il mondo del calcio, e sui rapporti tesi con la UEFA e il suo presidente, Aleksander Čeferin.
Queste le parole del numero uno blancos: “La Superlega è ancora viva. Presto ci sarà un’udienza al Tribunale del Lussemburgo, noi andiamo avanti per la nostra strada. Siamo convinti di avere il diritto di organizzare una competizione senza dipendere dalla Uefa, che è un monopolio. Real Madrid espulso dalla Champions? Non abbiamo mai avuto il timore che potesse succedere”.
Alla luce del mancato arrivo dell’attaccante francese, qualcuno si aspettava che il Real puntasse un altro giovanissimo fenomeno, ma Pérez ha affermato: “Abbiamo il migliore 9 al mondo, perché avrei dovuto prendere Haaland? Per metterlo in panchina? Sul mercato ora siamo fermi, ci sono luglio e agosto per vedere chi esce e per capire cosa fare. Ora abbiamo più interesse nel formare la nuova squadra con i giovani che abbiamo e qualche rinforzo. Asensio? Il direttore sportivo è José Angel. Joao Felix? Non c’è nessun patto di non aggressione con l’Atletico Madrid, parleremo con loro per vedere se vogliono cedere Joao Felix o se non c’è nulla da fare”.
Giuseppe Cannistrà