Ultimo aggiornamento 10 Giugno 2022 11:24 di redazione
Gennaro Gattuso ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore del Valencia ed ha toccato diversi punti interessanti.
Sulla scelta del Valencia: “Sono rimasto fermo perché non avevo la voglia e la cattiveria giusta, è stata una mia scelta. Prima del Valencia ho parlato con 7 o 8 squadre, ma sono qua perché so che questo è un grande club con una storia lunghissima. Ringrazio il presidente Peter Lim e la dirigenza per la fiducia“.
Prosegue parlando della sua idea di calcio: “Per me la squadra non è composta solo da 25 giocatori, ma da 60 persone che lavorano per un obiettivo comune. Rispetto per tutti, ma paura di nessuno. Mi piace comandare il gioco, palleggiando dal basso, oggi vedo il calcio in modo diverso rispetto a quando ero un calciatore. Se subisco tanti gol, ne devo segnare almeno il 30% in più. Se ne faccio 80/85 e ne subisco 50, ho una differenza reti di +35. Ma se ne segno 50 e ne subisco 50 la differenza reti è 0. Nel calcio però serve anche avere il fuoco dentro, saper soffrire e avere passione“.
Commenta poi le voci che lo vedono troppo attaccato all’agente Jorge Mendes: “Alleno da otto anni e nella mia vita non ho mai preso un calciatore di Jorge Mendes. È un uomo di calcio e un amico. Se questo è un problema, il problema è solo vostro, non mio“.
Si parla di calciomercato: “Non abbiamo parlato di nomi, ma di ruoli dove intervenire. Serve che chi arrivi sia funzionale al nostro gioco, non i grandi nomi. Ci sono 5 o 6 ruoli in cui bisogna assolutamente intervenire“.
C’è stato spazio anche per un simpatico siparietto, un giornalista ha chiesto a Ringhio se si sente un leone o un gattino e l’allenatore ha risposto così: “Tu che ne pensi? Ricordatelo e tra due o tre mesi ci rivedremo e ne parleremo andandoci a prendere un caffè“.
Giuseppe Carella