Gattuso al centro della bufera, l’allenatore non ci sta: “Ora basta!”

Ultimo aggiornamento 4 Giugno 2022 9:45 di Giuseppe Bondi

Ore calde e complicate per Gennaro Gattuso. L’ex tecnico del Napoli ha trovato da poco un accordo per sedere sulla panchina del Valencia in Spagna.

Dopo l’annuncio però è successo quello che nessuno si aspettava. I tifosi Valenciani si sono scagliati contro il tecnico calabrese gridando a gran voce il proprio disappunto nei confronti della scelta della società.

I supporters spagnoli non vogliono vedere l’italiano a guida della propria squadra. L’accusa mossa dai tifosi è quella di riconoscere l’ex campione del mondo 2006 come una persona razzista e omofoba.

Gattuso-Napoli-Osimhen

Dopo un primo momento di riflessione in cui a difendere il tecnico dalle accuse sono stati compagni di squadra o giocatori da lui allenati, come Bakayoko, arriva ora il suo sfogo personale:

“La mia storia parla per me. Io razzista? Io omofobo? Io xenofobo? Io machista? Ma siamo impazziti? Qui è ora di darsi una calmata. Cominciamo a spiegare: la frase sulle donne, pronunciata al momento dell’ingresso nel calcio di Barbara Berlusconi, voleva essere una difesa dell’operato di Galliani che era stato accantonato. Razzista? E allora perché avrei fatto acquistare, quand’ero al Napoli, Bakayoko? Mai avuto nulla contro i giocatori di colore, molti dei quali sono stati miei compagni di squadra e amici. Che cosa sanno di me questi signori che parlano di razzismo, questi leoni che si nascondono dietro una tastiera o dietro un nickname? Vengo da un paesino della Calabria, Corigliano Calabro. Mi sono fatto da solo, da ragazzo sono andato a giocare in Scozia, ai Rangers di Glasgow: sapete che può voler dire per un ‘terrone’ trovarsi fuori dall’Italia e dimostrare a tutti di riuscire a cavarsela? La mia carriera l’ho costruita con la fatica, l’impegno, il sudore. Nessuno mi ha regalato nulla. E non permetterò più che qualcuno, con accuse terribili, ostacoli il mio lavoro”.

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