Ultimo aggiornamento 1 Giugno 2022 16:15 di Vincenzo Boniello
Il Milan è ufficialmente passato in nuove mani, quelle di RedBird e di Gerry Cardinale, raccogliendo il testimone da un’altra proprietà americana, quella Elliott, la quale ha salutato i tifosi e la storia rossonera conferendole uno scudetto che mancava da quelle parti da undici anni, il tutto grazie all’apporto di Maldini e Massara, confermati anche per la prossima stagione dai nuovi proprietari proprio pochi minuti fa. Adesso si penserà già a costruire un Milan che possa essere competitivo non solo in Italia, difendendo il titolo dalle altre pretendenti come Inter, Juventus, Napoli e Roma che si rifaranno sotto, ma anche per allestire una rosa che possa dire la sua anche in Europa, nel giardino di casa come aveva piacere di ricordare colui il quale con il Milan ha vinto quasi tutto, Silvio Berlusconi. La maggioranza del club rossonero è stata rilevata dalla nuova società americana, per una valutazione complessiva di 1,2 miliardi di euro. Il closing vero e proprio è previsto a settembre del 2022.
Il quotidiano Verità&Affari ha svelato un retroscena importante a proposito della struttura dell’operazione, che vedrebbe la società guidata da Gerry Cardinale mettere sul piatto 300 milioni di euro di liquidità, mentre la quota restante sarebbe a debito. 600 milioni di euro arriverebbero attraverso un vendor financing, cioè un finanziamento da parte del venditore. Un prestito concesso dalla Rossoneri Sport Investment Sarl (Lux), la controllante lussemburghese del Milan, a tassi del 15%, e altri 300 milioni attraverso il più classico dei finanziamenti concesso da JPMorgan. Elliott non esce di scena e attraverso dei warrant legati al prestito riceverà azioni del Milan in base all’aumento di valore del club, restando nel nuovo consiglio d’amministrazione con tre membri, anticipati ieri da Calcio e Finanza: Gordon Singer, Stefano Cocirio e Giorgio Furlani.