Ultimo aggiornamento 31 Maggio 2022 13:44 di Giulia Bianchi
Senad Lulic è tornato a parlare del suo passato, ma anche di presente e futuro. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport.
Oggi vive a Coira, in Svizzera e fa il padre e il tassista. Il centrocampista ha lasciato la Lazio nel luglio 2021, dopo 10 anni in biancoceleste.
Per il futuro Lulic guarda alla panchina: “Il 6 giugno inizierò il corso a Coverciano, prenderò il patentino allenatore Uefa A, non escludo il resto”.
Sull’addio: “È mancata la chiarezza”
“Non avevo aspettativa, però mi aspettavo chiarezza. Pensavo che ci saremmo seduti per chiarire cosa fare. Ho provato rabbia ed amarezza. Giochi l’ultima con il Sassuolo e non sai cosa succederà, se resti o no. A marzo o aprile mi avrebbero potuto dire: “Senad, vogliamo ringiovanire”. Non ci sarebbero stati problemi, è mancata la chiarezza. Avrei continuato volentieri, 5 minuti dopo 10 anni potevano ritrovarsi. Invece sono partito per le vacanze e in vacanza sono rimasto. Potevano dirmi “Hysaj è più forte, non ci servi più”. Hanno ringiovanito sì. Poi però è arrivato Pedro nella squadra più vecchia della A.”
Su Tare e Lotito
Lulic ha poi parlato dei rapporti con il ds Tare e Lotito: “Il 30 giugno Tare mi ha chiamato dicendomi che non avremmo continuato insieme, che avrebbero preso un altro”. Su Lotito: “Se non avessi scritto io la lettera non penso che avrebbero fato qualcosa e non credo l’abbia scritta lui”.
Lulic è poi tornato a parlare della finale di Coppa Italia del 26 maggio: “Mi emozionano ancora i tifosi, dirgli grazie è poco. Ci sarà sempre un legame. Il 26 maggio è e sarà sempre della Lazio e dei laziali. Non si tocca, non c’è rivincita”.
Asia Di Palma