Come un fulmine a ciel sereno sono le parole di Paolo Maldini, ds del Milan, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.
Si è lasciato andare sfogandosi sul comportamento tenuto dalla società nei suoi confronti e nei confronti di Massara.
Queste le sue parole in merito a ciò ma anche al futuro di alcuni giocatori: “Dal 2019 a oggi abbiamo preso 21 giocatori. Un mix di ragazzi esperti e molti giovani. Io e Massara abbiamo raccontato a ognuno di loro la storia di un progetto che poi si è realizzato. Dunque siamo stati credibili e questa è una parte importante del nostro successo. Naturalmente erano storie diverse. A Zlatan, per esempio, abbiamo chiesto di darci quello che in questo momento poteva portare al gruppo. Per un giovane come Kalulu il discorso è stato: ‘I primi sei mesi guarda e impara. Sei nella patria della difesa, memorizza tutto. Prima o poi l’occasione arriva‘”.
“Come è fare il direttore sportivo? Il rapporto personale che ho instaurato con i giocatori. La maggior parte di loro sono giovani che avevano bisogno di una guida. Molti mi considerano come un secondo padre”.
“Futuro? Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che il nostro percorso per ciò che è successo in passato, anche durante il periodo di crisi con Rangick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare”, ha affermato. Poi rincara la dose: “Perché loro potrebbero anche dirci “il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare. O può essere che io dica la vostra strategia non mi piace”. Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. La verità è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo. E questo non va bene”. Insomma nemmeno il tempo di far festa che al Milan è già caos.
“Mike Maignan? Ci siamo affidati al parere di Dida, Ragno e Betti, i nostri preparatori dei portieri. Quindi parlando con lui abbiamo capito cosa aveva in testa, la sua personalità, la voglia di vincere come nessun altro”.
“Donnarumma ha scritto per complimentarsi? “No, ma durante l’anno ci siamo sentiti e poi visti alla festa dei 40 anni di Ibra. Se si è pentito? Non lo so, spero comunque sia felice. Ha dato tanto al Milan”.
“Pioli? Già essere normali nel 2022 è qualcosa di speciale. Stefano lo conoscevo perché ho giocato con lui nell’Under 21 e ho sempre avuto stima dell’uomo e dell’allenatore. Dal di fuori mi è sempre piaciuto. Ciò che mi ha sorpreso è l’intensità di trasmissione delle sue idee e l’energia che ci mette a Milanello. Io gli ho detto più volte: ‘Puoi cambiare tutti i sistemi di gioco che vuoi ma non perdere questa energia che per noi è vitale’. E guardate che è anche duro nelle cose che dice. Questa cosa mi piace tantissimo”.
“Leao incedibile? Certo, è un diamante ancora grezzo, che da un anno all’altro ha avuto grandi miglioramenti. L’abbiamo preso dalla panchina del Lilla pagandolo 24 milioni e gli abbiamo messo subito una clausola da 150 milioni perché io, Boban e Massara credevamo in lui. Potenzialmente è sempre stato un campione. Doveva fare un percorso che peraltro ancora non è finito. È estremamente intelligente e aveva bisogno di essere un pochino aiutato. Ci ho parlato molto. È chiaro che se in futuro il Milan non sarà a livello di Leao o Leao non sarà a livello del Milan le cose potranno cambiare. Ma in questo momento la crescita è esponenziale per il club e per lui”.
“Ibra? Ho parlato con lui lunedì e ci siamo dati appuntamento tra una quindicina di giorni. Non vedo problemi nel trovare un accordo. Giocando così poco non è certamente a suo agio. Vedremo cosa succederà nelle prossime due settimane. Tutto sarà fatto per il bene suo e del Milan. Da ciò che ho capito la sua intenzione è quella di andare avanti”.
This post was last modified on 27 Maggio 2022
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