Ultimo aggiornamento 28 Aprile 2022 16:58 di redazione
L’amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, è intervenuto durante un evento a Milano, spaziando su diversi temi.
Riguardo lo Scudetto ha detto: ” Fa parte del gioco, abbiamo perso una battaglia ma non la guerra. Siamo incazzati ma non depressi. Dobbiamo vedere cosa succede, mancano quattro partite e il calcio non è scontato come negli anni ’70 quando c’erano squadre che non avevano niente da dire. C’è un livellamento delle squadre, è uno dei campionati più interessanti degli ultimi anni. L’anno scorso è stato vinto il campionato con anticipo, quest’anno è una Serie A interessante sotto ogni punto di vista“.
Ha parlato poi di mercato e sulla situazione Inzaghi: “Siamo in grande difficoltà. Il momento storico era emerso prima della pandemia, i costi erano già insostenibili e lo sono maggiormente oggi con la contrazione finanziaria. Il massimo sarebbe spendere poco e ricevere tanto, invece la competitività è stata sacrificata per la sostenibilità. Per noi l’equazione di chi spende di più, più vince non vale. L’addio di Conte e di due giocatori, togliendo Eriksen che ha subito una decisione indipendente da lui, ha dato una scossa. Avevamo comunque alle spalle una proprietà forte e abbiamo potuto garantire sostenibilità, quindi abbiamo costruito una squadra competitiva con una mentalità vincente. Abbiamo scelto un tecnico emergente come Simone Inzaghi che ha risposto alle nostre esigenze. Adesso siamo qui a dire che abbiamo vinto una Supercoppa e ci aspetta una finale di Coppa Italia. Speriamo ci siano le ciliegine al termine della stagione ma siamo molto contenti. Futuro Inzaghi? Siamo molto contenti ed ha margini di crescita, credo che possa diventare tra i migliori in circolazione“.
Conclude l’intervento parlando di Mino Raiola: “Mi auguro che possa stare bene. Mi lega a lui un rapporto di amicizia basato su diversi scontri che abbiamo avuto. Mino è un agente preparato, furbo, scaltro, ma allo stesso tempo corretto. Ha questa caratteristica di dire in faccia ciò che pensa, in questo anche le pretese economiche. Con lui ho gestito tante operazioni, una su tutte è quella di Pogba allo United che ha fatto incassare alla Juventus 110 milioni di euro. Lì lui fu molto bravo a far sì che si realizzasse. Posso considerarlo il migliore in circolazione“.
Giuseppe Carella