Ultimo aggiornamento 9 Aprile 2022 15:43 di Chiara Dell’Orto
Alla vigilia del match fuori casa contro il Torino, previsto per domani sera alle 20.45, l’allenatore del Milan Stefano Pioli, interviene in conferenza stampa.
Inizia parlando del tecnico avversario, Ivan Jurić: “Juric è un allenatore che stimo molto, che dà grande identità alla propria squadra”.
Ricordando la gara dell’anno scorso, che si concluse 7 a 0 per il Milan, Pioli afferma: “Due Torini diversi, Juric ha fatto un ottimo lavoro. Sappiamo che sarà una partita fisica, sporca ma non ci tireremo indietro”.
Se mai ci fosse un’imperfezione della squadra da correggere, il mister risponde: “Non esistono squadre perfette, anche se guardiamo le squadre migliori: il Manchester City aveva dodici punti di vantaggio, ora è a un punto dal Liverpool. I momenti no si superano con le qualità dei calciatori e il lavoro degli allenatori. Il gioco di squadra deve essere sempre in campo ed è a questo che dobbiamo puntare“. E su un pregio del Milan: “Noi dobbiamo giocare con le nostre caratteristiche, il modo di stare in campo, le qualità; esaltare i punti forti rispetto a quelli deboli. Gli aspetti positivi sono superiori“.
Su un possibile ritorno di Pobega: “Ha fatto bene, ma non è il momento adatto per parlare della prossima stagione. Siamo troppo concentrati su questo momento e sulla rosa, le scelte future si vedranno“. E sui fischi rivolti a Kessie nella partita contro il Bologna: “Non ho parlato con il ragazzo. È motivato e concentrato sulle partite”.
Ritornando alla sfida contro il Bologna, parla delle difficoltà realizzative: “Sono partite che nascono così e diventa difficile poi cambiarne la tendenza. Non era la serata per il gol ma se continuiamo così, arriverà”.
Su un’ipotetica tensione della squadra, percepita nei minuti finali contro il Bologna, che avverte la fine della stagione, Pioli smentisce con convinzione: “Io non vedo una squadra preoccupata, ansiosa, siamo stati frenetici negli ultimi momenti col Bologna ma non era una prestazione da squadra che sente la pressione. È un privilegio essere qua in questo momento, l’anno scorso nessuno pensava che il Milan potesse lottare per lo scudetto“.
Se giocare spesso dopo Inter e Napoli aumenta le pressioni o aiuta, Pioli risponde: “No, non cambia. Dobbiamo giocare da Milan per novantacinque minuti per vincere. Nelle valutazioni e nei pronostici della scorsa estate nessuno vedeva il Milan nella lotta scudetto. È un’annata importante, la stagione di ritorno è buona”.
Spende anche delle belle parole per la sua rosa: “Tutti i miei giocatori hanno la mia fiducia, li stimo moltissimo. Poi è chiaro che faccio delle scelte per mettere in campo la formazione migliore ma anche una manciata di minuti giocati può fare la differenza. Non ho dubbi su alcun giocatore, cerco di schierare quelli che ritengo i migliori in quel momento”.
Rebic e Leao insieme in campo, un’opportunità in più anche dall’inizio: “Può essere una soluzione adatta, soprattutto contro le difese a tre. Ci sta cambiare qualcosa, provare altre situazioni. Con tre attaccanti e Brahim sicuramente il Milan è più offensivo, ma dipende dalle situazioni”.
Su Bremer e Giroud invece, dice: “Bremer è uno dei difensori più forti del campionato italiano mentre Giroud è uno degli attaccanti più forti del campionato italiano, ha le qualità per metterlo in difficoltà”.
Passa poi all’equità nei calendari: “Io penso che sarebbe corretto, soprattutto nelle ultime giornate, che tutti giocassero negli stessi orari, credo sia la cosa migliore. Poi la mentalità vincente resta concentrata a prescindere dalle situazioni”.
Sull’importanza e il significato di avere guizzo, su come si allena il guizzo: “Si può allenare anche tecnicamente, quando hai un obiettivo sei più concentrato. Arriveremo alla partita di domani con la certezza che ogni pallone che arriva vicino alla porta può essere quello decisivo. Il pallone giusto può fare gol“.
Sulla possibilità concreta di vincere il campionato, Pioli afferma: “Non lo so , dobbiamo fare tanti punti e partite. La squadra ha le qualità. La partita di domani è la prima da cercare di vincere“.
E sulla cattiveria nella giocata decisiva, che contro il Bologna è mancata: “Se pensiamo troppo alla partita precedente non pensiamo bene quella successiva. Le partite sono uniche. Magari domani non faremo tanti tiri, ma con 3 tiri 3 gol . L’importante è giocare da squadra“. Conclude, che dopo il pareggio dell’ultima partita, i suoi ragazzi pensavano già al Torino: “La mattina dopo la partita i ragazzi erano già determinati, concentrati senza aver bisogno del mio intervento“.
Si attende quindi e ci si aspetta un grande match!