Besiktas' Bosnian midfielder Miralem Pjanic kicks the ball during the UEFA Champions Leage 1st round Group C football match between Besiktas (TUR) and Borussia Dortmund in Istanbul, on September 15, 2021. (Photo by OZAN KOSE / AFP) (Photo by OZAN KOSE/AFP via Getty Images)
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Miralem Pjanic ex centrocampista della Juventus oggi in forza al Beşiktaş, è tornato a parlare del suo passato, di Juve, Allegri ed Inter.
Sulla Nazionale e il possibile ritorno in Italia: “Mi manca, sinceramente. Io tornerei molto volentieri. Per farvi capire, l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale mi ha colpito, come se fossi italiano anche io”.
Sul mancato ritorno alla Juve la scorsa estate: “Due contatti ci sono stati, poi non abbiamo definito nulla e non per una questione economica. Per me non era una questione di soldi, anche ora vorrei essere importante in un progetto e vincere lo Scudetto. Ho fame, esperienza, quasi 700 partite: penso di poter aspirare a obiettivi alti, no?“
Sul ritorno di Allegri alla Juve: “A me tutte quelle critiche sembrano una follia. Io stimo molto Allegri, come allenatore e ancora di più come persona. Mi sembra la persona più giusta per la Juve e i risultati dicono che l’ha risistemata. Nessuno invece dice che sotto pressione è il più bravo“.
Sul famoso Inter-Juve: “Inter-Juve 2-3 nel 2018. Venivamo dalla sconfitta col Napoli e si capiva che stavamo rischiando tanto. Allegri ha fatto un grande discorso, con tanta calma, ci ha rimesso a lavorare e noi abbiamo trasformato quella calma in forza“.
Sul fallo su Rafinha durante Inter-Juve: “Mi viene da dire basta, parliamo d’altro. In quell’azione, io sono saltato così, non volevo di sicuro fare male. Certo, so che potevo prendere il secondo giallo, ma secondo me la prima ammonizione era stata sbagliata. Anni dopo, mi piacerebbe che si ricordasse la nostra grande rimonta, non una decisione di Orsato“.
Su Inter-Juve in calendario la prossima domenica: “Per me è 50-50, ma può decidere anche Paulo Dybala. Credo che Allegri lo farà giocare dall’inizio. Paulo ha la testa da campione, si farà sempre trovare pronto“.
Sul mancato rinnovo di Paulo Dybala: “Ho scritto subito a Paulo quando l’ho saputo, perché per me è un amico, mi è sempre piaciuto giocare con lui. Gli ho scritto che è un grande campione e lui ha risposto “grazie, fratello, ti voglio bene.” Credo di capire come si senta“.
Sul suo anno con Sarri: “Sarri è un pazzo del calcio, un grandissimo allenatore. L’errore è stato un altro: mi sono fissato sul numero di palloni da giocare, i famosi 150 palloni e ho perso di vista il mio calcio“.
Sul suo rapporto con Koeman: “Non potevo continuare con lui. Il suo modo di fare è irrispettoso. Laporta ha preso una grandissima decisione con Xavi: ora il gruppo è unito e ognuno sa cosa deve fare“.
Alessandro Maurizio Polo
This post was last modified on 31 Marzo 2022
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