Ultimo aggiornamento 21 Marzo 2022 20:23 di Elio Granito
La telenovela tra Paulo Dybala e la Juventus è terminata quest’oggi, con la decisione di entrambe le parti di non proseguire il percorso insieme. Una decisione iniziale, quella dei bianconeri, di blindare il proprio gioiello, con un accordo (non scritto) vicino alle richieste della Joya, nel periodo di ottobre, e il graduale periodo di stallo che ha portato, inevitabilmente, al dietrofront di oggi.
Col passare dei mesi, infatti, la posizione di Dybala, come protagonista ed uomo simbolo del progetto Juve, ha cominciato a divenire più scomoda, al punto di essere spodestato.
I motivi legati a questa scelta però, sorprendentemente, non riguardano esclusivamente l’aspetto economico, come svelato dall’amministratore delegato della Vecchia Signora, Maurizio Arrivabene:
“Cosa è cambiato da ottobre a oggi? Con l’arrivo di Vlahovic è cambiato l’assetto della squadra e il progetto della Juventus ha subìto dei cambiamenti. Parte di questi cambiamenti riguarda il contratto di Paulo Dybala che non è stato rinnovato. La decisione è stata presa, non è stato facile. La dirigenza della Juventus non prende decisioni contro la Juventus, ma soltanto lavora per la Juventus. Non abbiamo fatto nemmeno un’offerta, farla troppo al ribasso sarebbe stata un’offesa a Dybala.
Abbiamo avuto un approccio molto sincero. Con l’ingresso di Vlahovic, la posizione di Dybala è cambiata: non era più al centro del progetto. I parametri erano diversi, nessuno ha mai messo in dubbio la bravura di Dybala, ma c’erano da valutare il numero di partite che poteva fare, la durata del contratto e anche altre valutazioni di natura economica“.
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