MILAN, ITALY - NOVEMBER 24: FC Shakhtar Donetsk head coach Roberto De Zerbi looks on before the UEFA Champions League group D match between FC Internazionale and Shakhtar Donetsk at Giuseppe Meazza Stadium on November 24, 2021 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Dopo le prime dichiarazioni ad Italpress, l’ex allenatore del Sassuolo ha spiegato tutto in diretta tv a Sportitalia, dalla situazione politica a quello che si prospetta nei prossimi giorni.
Qui di seguito le sue parole:” Stamattina ci siamo svegliati dai bombardamenti, l’ambasciata ci aveva sollecitato di lasciare il Paese ma siamo rimasti qui. Ora dobbiamo capire come muoverci e cosa fare. “
“Ho scelto di parlare con voi( Sportitalia ndr), perchè siete stati i primi a raccontare a 360 gradi la mia esperienza in Ucraina. Non volevamo fare gli eroi, ma anche nel nostro lavoro ci sono delle responsabilità e dei valori, sono orgoglioso del mio staff che ha seguito la mia linea di non abbandonare il club. Purtroppo il campionato è stato sospeso stamattina, ieri ci dicevano che si sarebbe giocato vicino la Russia, oggi non è così“.
“Adesso aspettiamo di capire come muoverci perchè è una situazione del tutto nuova. Spiegare ai figli la mia decisione è stata difficile. Loro mi hanno sollecitato al rientro, ma solo chi vive lo spogliatoio può capire la mia scelta. L’ambasciata si è comportata benissimo, quindi noi confidiamo nel loro aiuto“.
“Possibilità di tornare? Il club sta lavorando per trovare qualche soluzione, adesso noi dobbiamo avere pazienza e basta. 5 milioni di persone sono in viaggio verso la Polonia, noi dobbiamo solo aspettare e vedere quel che succede“.
“Non è questione di paura, chiaramente non siamo in vacanza, ma la soluzione ci sarà e sono fiducioso, questa è la mia natura. Il nostro club ha vissuto questa situazione già nel 2014, i nostri 13 calciatori ucraini devono star qua, è una situazione difficile. Lo rifarei? Sì, ma mi farei sentire in maniera più forte con gli esponenti del calcio ucraino. I segnali erano evidenti e non lasciavano spazio a conclusioni differenti. A me piacerebbe andare a casa quando anche i miei giocatori avranno la possibilità di fare questo, abbiamo vissuto sette mesi qua e sono legato a loro“.
This post was last modified on 24 Febbraio 2022
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