Ultimo aggiornamento 18 Gennaio 2022 10:23 di redazione
Da febbraio si cambia il tetto spettatori, quello da 5mila non convince.
La delicatissima situazione COVID che sta attraversando il nostro paese ha influenzato inevitabilmente anche il nostro massimo campionato.
La serie A infatti onde evitare un clamoroso stop del campionato causa l’aumento dei contagi nel nostro paese ha virato nella strada dell’ autoeliminazione della capienza degli stadi.
Fino alla prossima giornata il tetto spettatori rimarrà di 5 mila persone.
Da stadi mezzi vuoti, ad altri mezzi pieni, il paradosso è stato evidente. il tetto attuale non convince. La regola, scrive La Gazzetta dello Sport, sta creando una strana situazione. È evidente che il parametro quantitativo abbia creato una disparità .
I DATI. Se da una parte ci si è inventati una faticosa selezione fra chi era già in possesso del biglietto, in ben quattro stadi quota 5mila è rimasta addirittura lontana: 3.805 spettatori per Venezia-Empoli, 3.843 per Sassuolo-Verona a Reggio Emilia, 2.549 a Genova per Sampdoria-Torino e 2.559 per Salernitana-Lazio.
Nel caso del Venezia addirittura con il cambio dei limiti ha potuto addirittura alzare la propria quota (il 50% di capienza è leggermente inferiore ai 5mila spettatori). Che si tratti di una regola iniqua è chiaro a tutti e che abbia soprattutto un valore simbolico, un segnale di sensibilità del calcio rispetto al richiamo del premier Draghi e del ministro della Salute Speranza.
Tutto lascia pensare che il 6 febbraio il campionato ricominci con la capienza del 50% , per farlo non sarà necessario un nuovo decreto perché la stessa legislazione in vigore non ha cambiato la soglia ed è stata la Lega di Serie A a fissare quella attuale. Il basket e la pallavolo, per esempio, osservano ancora il limite del decreto, il 35% per gli impianti al chiuso.
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Kevin Ambrosi