Una situazione molto spinosa del calcio di oggi è quella legata al mondo dell’omosessualità. Infatti molti calciatori hanno paura di esprimere il proprio orientamento sessuale per paura di essere emarginati dal proprio club, dal proprio allenatore e dai propri tifosi.
Di questo ne ha parlato l’istrionico Patrice Evra, che da piccolo ha subito pesanti abusi ed ora vuole invitare i calciatori gay a dichiararsi apertamente senza alcun timore.
Ecco le sue parole in un intervista alla Gazzetta dello Sport: “Nel calcio tutto è chiuso. Se da calciatore dici che sei gay, sei morto. Ricordo una volta venne una persona a parlare di omosessualità alla squadra. Certi colleghi dissero che l’omosessualità era contro la loro religione e che se c’era un gay in spogliatoio bisognava cacciarlo dal club. Io ho giocato con gay, ne hanno parlato con me, da soli, perché hanno paura di aprirsi pubblicamente. Ci sono almeno due gay per squadra. Ma nel calcio se lo dici sei finito”.
“L’ho raccontato non tanto per me, ma per chiunque si trovi nella mia stessa situazione di quando fui stuprato da 13enne. Ho tenuto dentro tutto per anni fino a quando, guardando una trasmissione televisiva sul tema, non scoppiai in lacrime e confessai tutto a mia moglie. Bisogna sempre parlare e denunciare chi commette tali atti, anche se i colpevoli sono dei familiari, per non vivere nel trauma”.
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This post was last modified on 12 Gennaio 2022
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