Garrà Dembelè, l’ex giocatore maliano ritiratosi nel 2017, nonostante fosse uno dei calciatori più promettenti della sua generazione non è riuscito a dar luogo alla carriera che avrebbe sperato.
Dopo essere stato licenziato dall’Auxerre, cacciato dal Liverpool e arrestato a Roma per stupro nel 2006, l’ex calciatore ha confessato alcuni particolari raccapriccianti sulla sua difficile carriera nel corso del documentario Destins brisés: “In Bulgaria, al termine delle partite di Europa League, facevamo delle flebo. C’era un’infermiera in camice bianco; ci toglievamo le scarpe e ci attaccavano subito le flebo, perché 2-3 giorni dopo ci aspettava un’altra partita. Quando sono andato al Friburgo, assumevo sostanze che non erano ammesse in Germania. Ero drogato, probabilmente erano ormoni, non lo so…Ogni volta andavo io al test antidoping: urinavo ma non c’era traccia di quello che prendevo. Avevo una piccola scatola, sopra c’era il mio numero, l’11. Dopo gli allenamenti dovevo prendere una decina di pillole, non sapevo nemmeno cosa fossero. Alcune erano enormi e si bloccavano in gola. Se non le prendevi, avevi una multa”.
Ha dell’incredibile anche quanto afferma poco dopo su Zinedine Zidane, suo ex compagno: “Ha preso la creatina quando è partito per l’Italia, in Francia non era permesso. Ha guadagnato massa muscolare, si è sviluppato”.
This post was last modified on 10 Novembre 2021
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