Il derby di Roma quest’anno vedrà, l’uno di fronte all’altro, due delle personalità più affascinanti del panorama calcistico europeo: Maurizio Sarri e Josè Mourinho. Il loro approdo nella Capitale ha segnato l’intenzione, da parte di Lazio e Roma, di alzare ulteriormente l’asticella puntando alle posizioni in classifica più ambite.
Questione di strategie ben mirate: fra tutte la ricerca di appeal che ha, indubbiamente, incrementato le possibilità di acquistare di giocatori di un certo blasone. La ricerca di identità per raggiungere costanza di rendimento, traducibile in risultati, risponde al secondo fine a cui sono chiamati i due tecnici.
La Lazio arriva alla stracittadina con 8 punti, a secco di vittorie negli ultimi tre turni, e con sprazzi di buon calcio alternati a prestazioni sotto le aspettative. La Roma, con 12 punti conquistati nelle prime cinque giornate, e forte di un eccellente avvio di stagione, si appresta ad affrontare i biancocelesti, dopo aver collezionato molteplici prestazioni convincenti.
Le idee di Mourinho sembrano essersi insinuate all’interno di ambiente e giocatori. Concetti che stentano a sopraggiungere nel gruppo Lazio a causa della difficoltà di questi che necessitano di tempo per essere applicati secondo l’ideologia di Maurizio Sarri.
Filosofie differenti, caratteri unici rendono Sarri e Mourinho protagonisti assoluti del derby della Capitale.
L’ultimo precedente tra i due allenatori risale al 20 ottobre 2018: Chelsea-Manchester United.
In una straordinaria cornice di sport, allestita dagli spalti di Stamford Bridge, la squadra di Sarri agguanta il pareggio negli istanti finali di partita. È il minuto 96′ quando un traversone di Azpilicueta trova David Luiz. Il pallone si infrange contro il palo e, sulla ribattuta, Rüdiger chiama agli straordinari De Gea che però non può nulla sul tap-in vincente di Barkley. È 2-2.
Al momento del gol, Marco Ianni, collaboratore di Maurizio Sarri, corre verso lo Special One ad esultare veementemente. Comportamento poco gradito da Mourinho che si dirige minaccioso verso l’assistente e, per fortuna, viene bloccato da steward e membri dello staff.
Come riportato da Fanpage, al termine della partita José Mourinho dirà:
“Sono stato insultato da Ianni e non mi ha fatto piacere. Sarri è stato il primo a venire da me a dirmi che avrebbe risolto il problema: mi ha portato nel suo ufficio e si sono scusati sia lui che il suo assistente. Ho accettato le scuse. A Ianni ho detto: “Se le tue scuse sono sincere le accetto, perché ho commesso anch’io degli errori“.
Maurizio Sarri ribadirà quanto detto dall’avversario, facendo mea culpa:
“Sinceramente non ho visto quello che è successo, ma ho parlato con José e con il mio staff perché credo fossimo dalla parte del torto. Per questo, ho affrontato il problema immediatamente e in privato. Mourinho e Ianni si sono chiariti: tutto era nato da un errore nostro derivato da un fraintendimento di qualche secondo prima. Avevamo torto ed era giusto chiedere scusa“.
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This post was last modified on 26 Settembre 2021
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