Inghilterra, la Football Association ha avanzato nelle ultime ore una proposta che, a pensarci, sembra avere dell’incredibile.
A seguito di uno studio, effettuato nel 2019, in cui emergeva il collegamento tra colpi di testa ripetuti e malattie cerebrali neurodegenerative. La proposta sarebbe quella di limitare, almeno in allenamento i colpi di testa, 10 sarebbe il numero massimo consentito. La sessione di allenamento dedicata alla parte aereo sarebbe solamente una a settimana.
Le maggiori associazioni del calcio inglese come Premier League, FA, Professional Footballers Association e League Managers Association hanno provato a spiegare la propria proposta:
“Gli studi preliminari hanno identificato i diversi aspetti che rientrano in un colpo di testa. Sulla base dei primi risultati degli studi, che hanno mostrato che la maggior parte dei colpi di testa sono caratterizzate da un tasso di forza basso, l’obiettivo sarà rivolto ai colpi di testa con un tasso di forza alto”
Continuando poi il proprio discorso arrivando poi alla proposta vera e propria:
“Questi (quelli con tasso di forza alto) riguardano colpi di testa eseguiti da passaggi lunghi (più di 35 metri), da cross, angoli o calci di punizioni. Si raccomanda, quindi, di eseguire un massimo di 10 colpi di testa con tasso di forza più elevata in una settimana di allenamento”.
e per concludere aggiungono:
“Questa raccomandazione è indirizzata alla protezione del benessere dei giocatori e sarà riesaminata regolarmente man mano che verranno intraprese ulteriori ricerche per comprendere meglio l’impatto del colpo di testa nel calcio”.
La decisione della FA di limitare i colpi in allenamento per tutte le categorie professionistiche ha fatto, come immaginabile, molto parlare in patria.
Non tutti però sono d’accordo con questa decisone, i commenti più aspri, arrivano proprio da chi, a calcio, ci ha giocato. Le critiche arrivano da chi ha vissuto o vive tutt’ora il calcio, pur comprendendo la natura della proposta, però, la paura è quella che si potrebbe snaturare il gioco del calcio.
Una delle voci che hanno detto la loro criticando questa proposta è quella di Tony Cascarino, l’attaccante inglese naturalizzato irlandese del decennio ’80-’90.
Tramite un commento scritto per il Times, l’ex attaccante ha palesato tutti i dubbi che aveva su questa tematica, partendo da una provocazione: perchè eliminarli solo parzialmente e non totalmente?
L’inglese continua poi il suo discorso parlando del riscontro che potrebbe poi avere questa decisione sulle partite vere e proprie: se non ci si allena su questo fondamentale vorrà dire arrivare non allenati poi in partita, aumentando il rischio d’infortuni dovuti ad entrate aereo scomposte e scoordinate.
Insomma, la decisione sembra presa, una decisione che si appresta a cambiare il mondo del calcio.
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This post was last modified on 30 Luglio 2021
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