Ultimo aggiornamento 23 Aprile 2024 18:13 di admin
Nelle ultime ore di calciomercato si è parlato della trattativa avanzata del Tottenham con il difensore Cristian Romero. L’atalantino è stato reduce di una grande stagione. Proprio quest’ultima è stata incoronata al meglio con la vittoria della Copa America con la sua Argentina.
Fattori che hanno portato un’interesse a diverse squadre, soprattutto in Premier. Gli Spurs, interessati anche ad un altro giocatore atalantino, avrebbero bruciato le offerte del Manchester United. Il club londinese, come riportato dall’Inghilterra, sarebbero già ad un buon punto con la trattativa. Naturalmente quest’interesse per l’argentino è fortemente incentivato dal ds Fabio Paratici.
Romero Tottenham, il sogno di un bambino si può realizzare
Molte volte, il sogno più grande di un bambino che da grande fare il calciatore è quello di giocare nella Premier League. Questa “follia” per “El Cuti” (sopranome dato dallo zio) potrà avverarsi. Fino a qualche anno fa tutto questo era solo immaginazione per il classe 1998 nato a Cordoba (Argentina).
Calcisticamente cresce nel Belgrano, squadra con la quale debuttò nel massimo campionato argentino nella stagione 2016-2017. Successivamente fu acquistato dal Genoa. Dopo un solo anno fu comprato per 26 milioni di euro dalla Juventus. I bianconeri, però, hanno preferito mandarlo in prestito a “farsi le osse”. Nella stagione 2019-2020 è stato in prestito al Genoa e nella scorsa è statto un giocatore dell’Atalanta.
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Che tipo di calciatore è “El Cuti”?
Molto probabilmente Cristian Romero è la perfetta combinazione del difensore vecchia e nuova scuola. Da ragazzino giocava come terzino destro, ma crescendo è stato spostato più in mezzo. Difensore grintoso e veloce, con notevole forza fisica, è abile in marcatura e in fase di anticipo.
Nonostante non sia un gigante come difensore (1.85 cm) è molto bravo nei duelli aerei dove è emblematico nel reparto difensivo. Sa rendersi pericoloso anche con efficaci progressioni offensive. Unica pecca potrebbe essere la sua eccessiva foga agonistica che lo porta a ricevere spesso sanzioni disciplinari.