Ci sono giorni che vanno vissuti intensamente, senza perdersi un attimo di quello che la vita può regalarti. Ci sono giorni che sanno di tempesta, mentre il cuore batte ad un ritmo incandescente, accompagnato – come Dante da Virgilio – verso il momento che potrebbe cambiare tutto. Storia, leggenda, annali. Semplicemente Italia-Inghilterra, ultimo atto di un europeo che ha regalato sorprese, dolori e speranze.
Italia-Inghilterra come atto di un’opera senza fine, che – immarcescibile – rimarrà negli annali del calcio. Italia-Inghilterra come consacrazione per due nazionali che hanno saputo costruire da zero, dopo un fallimento, la propria grandezza. Italia-Inghilterra come Mancini che ha ridato agli italiani una Nazionale per cui piangere; Italia-Inghilterra come Southgate, l’uomo della provvidenza inglese. Più che divina.
Italia-Inghilterra è il sogno di due Nazionali che ci hanno creduto ed hanno dimostrato più delle altre. Italia-Inghilterra è il talento di Chiesa e Insigne contro l’estro di Sterling e Grealish. Italia-Inghilterra è Immobile contro Harry Kane, le mente di Jorginho contro quella di Rice; il fenomeno Gigio contro il fenomeno Pickford.
Italia-Inghilterra sarà semplicemente la chiusura di un cerchio: perché tutto finisce. Figlia di sogno iniziato tre anni fa, dopo la disperazione Mondiale. Le lacrime di Jorginho e compagni sono state lo spartiacque tra un oceano di delusioni e la scintilla che l’onda fa ergere a tsunami di poesia. Italia-Inghilterra è di tutti. Dopo un anno e mezzo di restrizioni, pianti, disastri. Il calcio torna a sorridere. E lo fa a Wembley.
Pochi dubbi di formazione per la finalissima di questa sera. Mancini conferma la sua Italia con Donnarumma tra i pali e la difesa con Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini ed Emerson. A centrocampo ci saranno ancora Verratti, Jorginho e Barella. Davanti tutto su Insigne, Chiesa e Immobile.
Agli inglesi, invece, mancherà Foden, alle prese con un trauma. Southgate conferma la linea difensiva con Pickford, Walker, Stones, Maguire e Shaw. Diga di centrocampo formata da Rice e Phillips, mentre davanti, dietro Kane, ci saranno Saka, Mount e Sterling.
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Sarà la finale di tutti: dei titolari, dei subentrati, dei tifosi, delle speranze. Sarà la finale della normalità. Di quella normalità che di normale non ha nulla, ma ha un sapore diverso dopo un anno e mezzo di sofferenze.
Sarà una finale. La finale. Il finale. Ci vorrebbero scrivere in tanti; altri vorrebbero raccontare. Alla fine sarà quella meravigliosa palla a decidere tutto. Con l’eco degli inni che suonerà, in eterno, a Wembley. Perché questa normalità fa bene a tutti. Specie alle emozioni e ai nostri cuori che vibrano.
This post was last modified on 11 Luglio 2021
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