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Serie A

L’incredibile storia di Kallon: attraversa l’Africa a piedi per 8 mesi, stasera l’esordio in Serie A

Questa sera ha fatto il suo esordio in Serie A, mettendo in mostra qualità fuori dal comune: lui si chiama Yayah Kallon ed un attaccante del Genoa. Questa sera, contro il Cagliari, gara vinta 0-1 dalla squadra di Ballardini, ha dato sfoggio delle sue qualità tecniche. Eppure ciò che ha colpito è stata la storia personale di questo ragazzo di soli 19 anni.

Yayah Kallon, l’incredibile storia dell’attaccante del Genoa

Kallon, nato in Sierra Leone, infatti è arrivato in Italia con il barcone, dopo aver percorso a piedi tutta l’Africa per otto mesi (senza poter chiamare casa dopo i primi due), prima di partire per l’Europa una volta arrivato in Libia. A 14 anni è dovuto fuggire dalla Sierra Leone per evitare un destino tragico. A raccontare la storia è lo stesso calciatore:

Al mio paese in Sierra Leone c’è un gruppo terroristico che rapisce i bambini per trasformarli in soldati e i miei genitori avevano paura che potesse succedere anche a me così hanno deciso di farmi partire. È stata dura, non volevo ma era la cosa migliore da fare. Il viaggio è stato lungo e difficile, all’inizio ero da solo poi lungo il percorso ho incontrato ragazzi di tanti paesi, dalla Costa d’Avorio al Senegal al Mali ed anche se non parlavamo la stessa lingua abbiamo fatto gruppo. Il momento peggiore è stato sicuramente il periodo in Libia.

Lì non c’erano regole e incontravi ragazzini che giravano armati. Per pagarmi la traversata via mare ho lavorato, dalla pulizia nelle case al muratore e quando sono riuscito a raccogliere i mille dinari che servivano mi hanno rapinato così ho dovuto ricominciare da capo”.

Anche Paolo Bordonaro, procuratore di Kallon, ha raccontato della terribile esperienza del viaggio, per fuggire ad un destino ancor peggiore: “Quattro ore di viaggio rinchiuso in un bagagliaio di un’auto con altri quattro ragazzini da Bengasi a Tripoli con la possibilità di respirare attraverso alcuni buchi nella carrozzeria. Mi ha spiegato che ci metteva la bocca sopra per respirare. Per sei mesi non ha parlato con la madre che lo pensava morto e nel frattempo anche il fratello è stato rapito“.

Da Lampedusa arriva a Scicli e dunque a Genova prima e in Piemonte poi. Il provino con l’Entella va male, il Genoa però ci punta e gli dà fiducia. Questa sera l’esordio in Serie A: una grande storia di riscatto.

This post was last modified on 22 Maggio 2021

redazione

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