Ultimo aggiornamento 5 Gennaio 2021 17:25 di redazione
Nel calcio, il senso d’appartenenza ai propri colori è forse il valore più importante che possa esistere. Avere il sangue “giallorosso”, il cuore “rossoblù” o qualsiasi colore che sia mai stato codificato da Pantone. A volte, però, c’è chi dei colori se ne infischia, finendo per creare un assurdo concetto di “sportività fluida” in cui un calciatore tesserato da una società veste con loghi e brand di tutt’altra squadra.
È l’assurdo caso di Didier Lamkel Zé, possente ala sinistra classe 1996 del Royal Antwerp, l’Anversa per intenderci, che ieri si è reso protagonista di un bizzarro episodio fuori dallo stadio Bosuil, casa della squadra belga dal 1923. L’esterno del Camerun, come ha riportato La Dernière Heure, è vicino al passaggio in Grecia al Panathinaikos, e il giocatore stesso non sembra aver proprio nascosto il proprio interesse, diciamo. Nessuna firma ancora, ma il suo desiderio di andare via sembra essere abbastanza chiaro, come mostrano i suoi social.
Per ricostruire meglio la situazione, ci ha dato una mano Antoine Hick, giornalista di RTBF in Belgio.
Lamkel Zé è uno di quei calciatori dotato di grande genio calcistico a cui però accompagna un carattere piuttosto forte e difficile da gestire. Tra risse con avversari, litigi con compagni di squadra, ritardi agli allenamenti e rigori rubati ai compagni e poi sbagliati si potrebbe scrivere un libro su di lui, ma la sua ultima trovata è un misto di provocazione e arroganza davvero rara.
La mattina si va al campo e ci si allena tutti insieme, di solito vestiti casual o con la tuta di rappresentanza. Di solito. Perché Lamkel Zé ha avuto il coraggio di presentarsi con la maglietta dell’Anderlecht, squadra rivale dell’Anversa, con uno sgargiante viola che ha fatto infuriare i tifosi sui social. Stiloso e tranquillo, con la 11 targata Yannick Bolasie (altro artista del pallone), è arrivato fino ai cancelli dello stadio, dove, a forza, non è stato fatto entrare. Questo quello che ha fotografato Het Laatste Nieuws.
Ma non finisce qui. Sui propri social, Lamkel Zé si è fatto un selfie allo specchio con la maglia incriminata e ha aggiunto: “Domani metto quello del Beerschot”. E invece è arrivato con quella dell’Anversa, quella giusta.
Ma che motivazioni possono portare un calciatore a compiere un gesto del genere? Odio verso la propria società manifestando in pubblico la volontà di andarsene? Rispetto e sportività per l’avversario talmente estremizzato da distruggere il concetto di appartenenza ad un solo club? O forse puro ego? La risposta la sa solo lui, ma da fuori questa appare soltanto una pazzia.